Cene truffa pagate clonando carte di credito: nei guai broker saronnese e due ristoratori

SARONNO – Con l’operazione “Ultima cena” gli uomini della tenenza delle Fiamme Gialle di Saronno guidati dal tenente Carlo Della Gatta hanno scoperto la truffa messa in atto da un broker saronnese che, con due indiani ed un pakistano, clonava le carte di credito utilizzate in due ristoranti della zona caricando finite cene che servivano in realtà per far guadagnare i ristoratori e gli autori del raggiro.
Le vittime erano ignari cittadini statunitensi portati a cena dal broker che finivano per essere truffati grazie alla compiacenza dei ristoratori e alle competenze di esperti nel reperire i dati delle carte da clonare utilizzando degli apparecchi specializzati per la riproduzione delle tessere magnetiche. I finanzieri, al termine di un’indagine durata più di un anno, hanno scoperto e ricostruito tutta l’attività della banda arrivando a denunciare sei persone e ad arrestarne una settima. Inoltre è stato disposto il sequestro di costose apparecchiature e migliaia di carte di credito pronte per essere clonate.
L’operazione è stata chiamata “Ultima Cena” perchè il raggiro iniziava quando i locali erano ormai semivuoti. Quando la maggior parte dei clienti era ormai andata a casa nel locale compiacente arrivava il broker con i sui esperti. L’esperto indiano, arrestato nel giugno scorso, si faceva consegnare i dispositivi usati per i pagamento con carta di credito e collegando un’apparecchiatura informatica e con le carte di credito precedentemente clonate effettuava il pagamento di una cena fittizia. I ristoratori trattenevano il 10 per cento dell’ammontare della transazione, in genere cifre molto alte pari a cene con diverse decine di coperti, e il resto della somma veniva versata in contanti al broker e alla sua equipe.
Le indagini hanno consentito di scoprire la base logistica del gruppo in un appartamento di Lissone, locale all’interno del quale, durante la perquisizione effettuata dai finanzieri, sono stati ritrovate le costose apparecchiature utilizzate per clonare oltre a migliaia di carte di credito e di numerosi documenti d’identità falsificati.
Il giro d’affari illecito accertato fino ad oggi è di circa 20 mila euro sottratti, ma la cifra è destinata a crescere all’esito degli ulteriori accertamenti richiesti alle Società estere gestori delle carte di credito clonate.
I finanzieri sono riusciti a scoprire il raggiro sgominando la banda, sequestrando i materiale e risalendo anche alle responsabilità dei ristoratori che hanno invano cercato di giustificarsi sostenendo che le transazioni erano avvenuto per regolari cene.
09032013
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Commenti
ma perchè non dire chi sono questi ristoratori?