Proteste al mercatino: “Hanno cacciato via tutti i neri”

SARONNO – Delusi ed anche un po’ arrabbiati hanno girato tra gli stand ansiosi di vedere la nuova versione del mercatino delle fine del mese da cui, spiegano con amarezza, “siamo stati cacciati”. Il riferimento va ai senegalesi che non hanno potuto rinnovare la propria presenza al mercatino mensile.
Facciamo un passo indietro: nell’ultimo consiglio comunale l’Amministrazione ha approvato il nuovo regolamento per l’evento espositivo dell’ultima domenica del mese. Tante le novità: regolamentazione del settori merceologici, nuove location per i banchi, meno espositori, niente spuntisti e stand più piccoli. L’obiettivo era quello di rinnovare l’appuntamento cercando di aumentare la qualità e puntando su “artigianato locale e regionale”.
Una rivoluzione che però ha lasciato fuori alcuni espositori: i banchi, infatti, sono passati da essere una novantina ad essere meno di cinquanta. Tra quelli a cui non è stato rinnovato lo stallo c’è un gruppo di senegalesi.
“Vendiamo prodotti diversi – spiega Samba Molissa – chi borse, chi artigianato quello che ci accomuna e che siamo tutti di colore. E’ diventato il mercato dei bianchi. Oggi non c’era nessun venditore di colore prima eravamo almeno una decina”. “Alcuni di noi hanno presentato la domanda ed hanno avuto una risposta negativa altri non hanno neanche avuto risposta” spiegano passeggiando tra i banchi.
Nelle loro parole più che rabbia c’è amarezza per l’esclusione da una piazza in cui erano presenti da molti anni e con non pochi sacrifici: “Sono qui da 15 anni – continua Lo Babachar – ho sempre allestito il mio stand con cura ricevendo grandi complimenti dai clienti, dagli altri utenti del mercato e anche dai commercianti saronnesi. Pensavo di avere un legame con questa città. Quando sono arrivate delle richieste, dagli spostamenti di location alla domanda di essere presenti ad eventi speciali come la prima notte bianca sono sempre stato disponibile non mi aspettavo di essere accantonato così”.
01022015
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Commenti
Fa veramente tristezza un paese che dimostra tanta chiusura mentale. Non è il colore della pelle che dovete eliminare. ma il colore dell’anima e di anime nere ce ne sono tante. Mi vergogno per Saronno. Gigia M.
Beh, l’eliminazione dei neri dal mercato è un buon motivo per evitare Saronno. Così se la cantano e se la suonano tra razzisti, ottusi provinciali e sepolcri imbiancati che escono dalla chiesa. Che tristezza!
la gente condividono
Certo che piu’ che al numero penserei alla qualita’.
Onestamente le bancarelle che mancavano ieri non erano certo prodotti regionali ne tantomeno di qualita’.
Ma scusate avete visto negli ultimi anni il mercato?
A dir poco penoso. Tolto l’alimentare qualitativamente non c’e nulla.
Il mercatino forse ieri era un po’ misero, ma sicuramente si potra’ arricchire con prodotti locali nei prossimi mesi.
Ma chi protesta sono tutti clienti di quelle bancarelle?
Povera Italia!
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una cosa è giusta: il mercato ieri era misero
E comunque la scelta dell’azzurro era oltre il ridicolo. Azzurro sì, ma quale azzurro? Ognuno aveva una propria sfumatura! Almeno la giunta avesse indicato il pantone corretto!
Visto che “non ce la fanno” con gli spacciatori nordafricani che continuano i loro affari come prima con la giunta Porro….et etc bla bla bla…
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La domanda è altissima, il mercato è fiorente.
Siccome l’amministrazione leghista non é in grado di colpire delinquenti e spacciatori stranieri, si sfoga sugli stranieri onesti dimostrando la loro pochezza e la loro vera indole. Forti con i deboli e deboli con i forti. Complimenti ce ne ricorderemo
con le banalità dell’assessore Banfi ieri abbiamo visto come ha ridotto il mercatino della domenica di fine mese. poche bancarelle e ambulanti incazzati. non si può pretendere che l’ambulante lasci il suo mezzo lontano dalla sua bancarella. solo un inadeguato assessore poteva giungere a questi livelli. e poi il bello del mercato è vedere le diversità delle bancarelle e non averle tutte uguali, forse il giovane assessore vuole riportarci ai tempi antichi di nefasta memoria
Anche se i propositi indubbiamente potevano essere dei migliori, siete riusciti con tutta evidenza, a fare apparire la vicenda parecchio discriminatoria e di basso livello. Premetto che il mio commento esula assolutamente dallo scherarsi in favore di alcuna parte politica, in quanto nel 2016, ritengo, che per far bene si dovrebbe fare a meno di pensare secondo le ideologie di un partito o di un movimento. Basta confidare in qualche sana idea supportata dal diritto puro che come definito ai tempi, è l’arte del bene e del giusto ( se usato secondo i principi per cui lo stesso è nato).
La vicenda in questione, a mio parere, va analizzata a monte e non criticata su quanto è apparso ieri in centro. Se le modifiche apportate contribuiranno o meno a migliorare l’evento, lo si potrà constatare tra qualche mese.
Negli ultimi decenni il legislatore ha condotto mano mano la P.A. verso la via dei sani principi quali il buon andamento, economicità, trasparenza..ecc. tentando di separare quanto più possibile il politico che da indirizzi, dal tecnico che gestendo dovrebbe attuare al meglio i predetti indirizzi. Di fatto questo ancora oggi sembra essere un problema difficilmente sormontabile. Politici ignoranti? Tecnici non all’altezza ? E’ forse questo il motivo per cui ci si trova in situazioni come quella accaduta?
Certo al politico non è necessariamente chiesto di sapere tecnicamente (il che non guasta) ma al tecnico credo proprio di si.
Il mercatino, che credo avrebbe dovuto essere un evento diretto a distinguersi da altri mercati ordinari o settimanali, nel tempo e nonostante le modifiche attuative triennali, è giunto al collasso. Un mercato comune dove poter acquistare alimentari e qualche articolo che in qualsiasi giornata della settimana è possibile acquistare presso il supermercato di piazza Libertà o da Felice in piazza de Gasperi. Adesso come svolta e ondata di freschezza, emendando qualche articolo di un testo introvabile peraltro quindi credo non vigente (cosa totalmente impossibile ma realizzata) si approva un regolamento che suscita disapprovazione e distrugge equilibri che con fatica il processo evolutivo della società ha creato.
In conclusione, bastava curare il tecnico affinché potesse fare applicare ciò che già era scritto se pur con qualche minima correzione. L’artigianato locale e regionale era già previsto con in più la parola “Artistico”. Bastava apportare correzioni eliminando alcune tipologie merceologiche ormai comuni e di basso profilo senza escludere qualche banco etnico presente da tantissimi anni che inoltre alimentava una buona parte di mercato.
Tecnici…..avete il dovere di proporre ai politici soluzioni ottimali e in tempi opportuni….ma è proprio quello il problema?
“A Cesare ciò che è di Cesare a Dio ciò che è di Dio”
A voi ogni altra riflessione…..
va benissimo: finalmente scopriremo l’eccezionale ricchezza della cultura locale 🙂
Forza Fagioli!!! sei una potenza!
Se devo essere sincero, l’articolo mi fa capire che il nuovo regolamento è il presupposto per discriminazioni razziali.
Mi domando se questa sia informazione? Bancarelle sparite da saronno e l’accento va su 7 senegalesi sgomberati?
Certo, titolo comodo per la lega che allontana gli ambulanti colorati!
Ma per favore
Sempre peggio… Brutto periodo per Saronno… Speriamo duri ancora per poco…
Se questa è la soluzione che trovano i vincenti… Figuriamoci quando non c’è la fanno, cosa combinano…. Tristezza!
Ma che razza di titolo è? Ma siamo a conoscenza del problema e dell’assenza di svariate altre bancarelle. Amministrazione inadeguata…VERGOGNA
Era ora, oramai era diventato il mercatino africano. Riprendiamoci la NOSTRA città!
Hanno fatto bene,non tanto perchè sono di colore,ma perchè sinceramente stava diventando un tazebao a cielo aperto,senza senso…se non quello di giustificare “facciamo qualcosa” per il centro.
Ora bisogna dare continuità e magari pensare ad un ampliamento dei banchi di qualità,senza spuntisti.
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Il Tazebao è un giornale murale… forse si intendeva Bazar?
Rivoglio la bancarella dei prodotti tipici bergamaschi…che non era certamente gestita dai discriminati negri!
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Per favore, o da Saronno o a nord di Saronno, non vogliamo mischiarci con razze straniere.
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Da Lodi o da Cremona nisba !
Troppo “sudisti” il formaggio lodigiano e il torrone di Cremona ?
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Ma che titolo e’?? Ma siete seri? Il problema non e’ solo dei neri! Dai…