4 nov, ius sanguinis e marò: ecco il discorso di Tosi

SARONNO – Riportiamo integralmente il discorso dell’assessore ai Servizi sociali e Affari Generali Gianangelo Tosi durante la cerimonia del 4 novembre in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto.
Autorità militari, civili, religiose, associazioni, cittadine e cittadini, mi onora aver ricevuto dal nostro Sindaco l’incarico di rappresentarlo nell’odierna celebrazione, essendo lui chiamato altrove per altri impegni connessi alla sua carica e mi auguro vogliate, dunque, comprendere l’emozione che da ciò nasce e perdonare la lettura di queste poche parole, a dispetto del fatto che preferisca esprimermi sull’onda della spontaneità e dell’ispirazione del momento.
Desidero innanzitutto ringraziarVi per la presenza a questa manifestazione che, pur se traslata ad oggi dal 4 novembre, è la commemorazione della fine della I Guerra Mondiale, la Grande Guerra, data nella quale oltre a celebrare la Vittoria delle Genti d’Italia sull’Impero Asburgico, che sino alla fine di essa aveva occupato la gran parte del Nord Est del nostro Paese, si onora l’impegno delle nostre Forze Armate.
Oggi è il giorno in cui si onorano i nostri Caduti, per ricordare il loro eroico sacrificio e la nostra presenza qui testimonia la nostra riconoscenza, verso di Loro ed afferma che nessuno riuscirà ad cancellare la nostra memoria, né le nostre tradizioni, che sono parte determinante della nostra identità, conquistata e mantenuta, grazie al sangue versato dai nostri uomini e donne migliori.
Le sofferenze ed i sacrifici patiti da tutti, nelle trincee del Carso, così come sul Piave ma anche nelle case dalle famiglie e quel sangue versato ci hanno liberato dal giogo straniero. Con il diritto che ci è stato dato da quel sacrificio, lo “Ius Sanguinis“, siamo oggi qui a ricordare e onorare i nostri Caduti. Ed è per questo che affermo che: il diritto di decidere del nostro futuro e di quello dei nostri figli, è nostro, delle Genti d’Italia, e non di chi per circostanze fortuite o per mero calcolo di convenienza nasce sul nostro suolo.
Lo dobbiamo a quei Caduti la cui memoria stiamo onorando, lo dobbiamo ai nostri avi che mai avrebbero potuto immaginare si arrivasse a pretendere di farci determinare da chi non ha le sue radici saldamente immerse nella nostra terra e irrorate dal sangue del sacrificio supremo.
Concludo rivolgendomi ai rappresentanti delle Forze Armate in servizio e in congedo ai quali formulo il mio più sentito ringraziamento per quanto hanno fatto e continuano, diuturnamente, a fare, rivolgendo un pensiero anche a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due Fucilieri di Marina ingiustamente sotto processo in India la cui vicenda è purtroppo lungi dall’essere in via di soluzione a causa dell’insipienza di chi se ne dovrebbe occupare nel nostro Paese ed in Europa ed è ormai trascurata dai media nazionali che evidentemente non la ritengono più suscettibile di attenzione da parte dei cittadini.
Chiedo, infine, a tutti Voi di unirvi a me in un reverente pensiero di omaggio per i nostri Fratelli che non ci sono più. Grazie. Viva l’Italia.
08112015
Lascia un commento
Commenti
Lo ius sanguinis con queste celebrazioni non c’entra davvero nulla. Negli USA vige lo ius soli, eppure festeggiano d’indipendenza il 4 luglio. Ma non ditelo all’illuminato Tosi. Come non dovete dirgli che mentre lui celebrava commosso il ricordo dei tanti italiani caduti per la patria, il sindaco e il pres. del consiglio comunale erano sicuramente con il cuore (e magari anche fisicamente) a Bologna, in mezzo a gente che col tricolore ci si pulisce parti poco nobili.
Addirittura nella Lega saronnese c’è gente che rimpiange apertamente l’occupazione austroungarica e non è una battuta.
La coerenza.
Improprio e inopportuno il richiamo allo “ius sanguinis”… e grave la simultanea assenza delle prime due cariche dell’amministrazione e del presidente del consiglio comunale a quella che una volta era la festa della vittoria ma oggi è la festa dell’unità nazionale e delle forze armate
La cerimonia del 4 Novembre a Saronno. Tricolore e Italia.
Mi sono particolarmente piaciute le parole finali del discorso ufficiale :” E’ stato per me un orgoglio indossare questo Tricolore. Viva l’Italia “.
In mezzo a tanto verde, bentornato il Tricolore!
un discorso di una banalità infinita.