Festa del Trasporto, l’omelia del prevosto con 3 sogni per la comunità di Saronno
SARONNO – Il prevosto, don Giuseppe Marinoni, nella sua omelia, durante la messa delle 10 in occasione della festa del trasporto ha iniziato la predica ricordando don Claudio Galimberti.
“Il compianto don Claudio soleva rivolgere un discorso alla città in occasione della festa del trasporto, e vorrei farlo anche io ma lo sento un po’ prematuro perché non conosco bene Saronno ma già amo Saronno e mi sento di Saronno. Per questo amore mi limiterò a consegnarvi tre sogni, tre desideri. Girando nelle parrocchie chiedo sempre a tutti che chiesa sogni. Vorrei ascoltare con voi anche la parola di Dio di oggi che propone cinque gesti concreti.
1. Nell’immaginetta di don Claudio dei 25 anni di sacerdozio c’è scritto che dobbiamo formare un solo corpo prendendo come riferimento Dio. La comunità pastorale deve essere unita, unico corpo e unico cuore: il Crocifisso Risorto. Questo è un modo per essere in intima unione con Dio ed esempio per la città. Bisogna guardare il mondo e aiutarlo a trovare la pace.
2. San Paolo dice prima di tutto che si facciano domande, suppliche, preghiere per tutti i popoli, per tutti quelli che stanno al potere affinché possiamo avere una vita calma, dignitosa e amante di Dio. Dobbiamo sognare di essere una comunità che prega Dio e lo cerca. Il grande servizio che la comunità cristiana offre alla società è la preghiera di intercessione chiedendo la propria conversione: queste le parole del cardinal Martini. Sappia la città di Saronno e le autorità civili e militari che si guarda a loro con molto rispetto e si prega per loro.
3. Questa preghiera di intercessione deve diventare un impegno per un’alleanza educativa e mi rivolgo alle scuole, alle comunità, alle famiglie e agli oratori. Oggi è difficile per i giovani trovare il coraggio per affrontare il futuro. Dobbiamo impegnarci a parlare con i giovani e non dei giovani.
Ecco i 3 doni: segno di unità, preghiera di intercessione e alleanza educativa.
Le 5 azioni molto semplici che Filippo compie nella lettura di oggi:
1. Alzati e va: é il verbo stesso della resurrezione. Alzati e si vivo, uomo e donna non ripiegarti sulla vita.
2. Avvicinati: a chi? A tutti. Dio vuole salvare tutti. Insieme é più bello, non ci devono essere forme di individualismo.
3. Ascoltare: prima di parlare e prima di poter parlare. Che belli questi tre verbi che si possono condividere con tutti.
4. Annunciare: solo quando si accoglie il vangelo come lieta notizia, si può accogliere Gesù come sacramento.
5. Accogliere: ecco la quinta parola. Noi comunità cristiana abbiamo il dono di avere il Crocifisso Risorto.
Lasciatemi sognare una chiesa aperta, una città così. La chiesa non potrà mai non essere per tutti e aperta a tutti. Ogni uomo è mio fratello, la Chiesa che accoglie tutti e dona il suo bene più prezioso: il Crocifisso.
Questo sogno ha un nome: si chiama speranza. Un grande poeta diceva che la fede è una sposa fedele, la carità è una madre premurosa, la speranza è una bambina che attraversa il mondo. Andiamo avanti seminando speranza.
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