Consiglio provinciale, Marco Colombo: “La prima seduta ha sancito la morte della politica!”
VARESE – Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere provinciale Marco Colombo sulla prima seduta del consiglio provinciale.
Correva l’anno 2024 e nella Provincia di Varese uno sparuto numero di consiglieri provinciali si aggirava per il territorio con fare sospetto, guardingo e a volte minaccioso, predicando di essere gli ultimi portatori di due antichi valori, da sempre in contrapposizione nella lotta degli ideali, quello della destra e quello della sinistra.
Epiche battaglie venivano narrate, di scontri cruenti a volte leali, a volte meno…. addirittura qualcuno sussurra che in alcuni casi erano riusciti a trovare delle tregue che gli avevano consentito di governare al
meglio alcuni territori.
Ormai ridotti all’osso, cercavano di sopravvivere di fronte alla grande avanzata del moralismo centrista, una grande e nuova super potenza che si ergeva paladina della conoscenza del saper fare buon governo, in maniera pragmatica, asettica, senza passione. Una forza della natura che superava i confini delle due fazioni e che metteva al “centro” il fare le cose….
“Destra?Sinistra? Esistono solo nelle vostre menti” era il mantra ripetuto dai megafoni dei furgoni della propaganda, una costante litania che tendeva a cancellare ogni pensiero critico dai varesotti e varesini.
Potrei continuare con questa storia, magari immaginandomi gloriose battaglie per la liberazione del popolo ma ahimè la mia fantasia viene interrotta dalla drammaticità e ironia della realtà che supera di gran lunga quella della finzione.
La prima seduta del nuovo consiglio provinciale ha di fatto sancito la morte o il tentativo di uccidere definitivamente la politica, quella sana, quella fatta con passione e come passione dalla stragrande maggioranza di chi ci si cimenta in ambito locale. Sentir dire che: “la
differenza tra destra e sinistra non esiste” è stato un colpo al cuore violento, un colpo ad un cuore già fragile di chi crede fermamente in quello che fa, consapevole che per altri possa non essere la visione migliore, ma lo fa senza se e senza ma.
Eppure, direte voi, gli interventi in tal senso si sono susseguiti senza indugio da una certa parte dei nuovi consiglieri eletti… il saper amministrare e il saper fare, si sono sprecati in aula.
Io comunque non ci sto! Non ci voglio stare! E non ci starò! Non sono disposto a far passare il concetto che un ente che rappresenta più di 130 comuni, 900 000 abitanti, un territorio che passa dal lacustre al montano, dall’industriale all’agricolo, dal moderno al tradizionale, sia guidato da un freddo e senz’anima governo tecnico. E’ l’inizio della fine senza se e senza ma. La fine inevitabile della politica quella di cui scrivevo prima, sana e fatta di passione. Spiegatemi voi allora il senso di iscriversi ad un partito, il senso di
guardare al passato per progettare un futuro quando al posto nostro o di chi ci accompagna nel percorso di amministratori nei comuni, nelle regioni o al parlamento ci può essere tranquillamente un super computer, dotato di intelligenza artificiale. Basterebbe semplicemente inserire i dati e il computer creerebbe subito una serie di interventi da effettuare, in ordine di costo, priorità e tempo di realizzazione.
Beh allora colleghi forse non ci sarebbe bisogno nemmeno di voi equidistanti da tutto ma vicini a nessuno, portatori dell’unico pensiero ovvero quelle del né di qua né di là , né di questo o né di quello … o del vecchio ma sempre attuale Francia o Spagna purchè se magna.
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Commenti
Le province “nelle more della riforma costituzionale” dovevano sparire. Il referendum ha bocciato la Delrio e le province sono rimaste dei carrozzoni con finanziamenti tagliati e amministratori che lo fanno a gratis e solo per una stelletta per dare lustro ai loro parenti futuri. Non deve scomparire la politica deve sparire la provincia oppure ridargli la sua dignità: risorse economiche, automomia e un governo politico in una sana competizione elettorale con liste o gruppi contrapposti. Tutto il resto è esercizio sterile