Multato per uno striscione contro bombardamenti a Gaza: solidarietà da Cogliate con Di Paolo
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COGLIATE – MONZA – E’ stata portata all’attenzione del Consiglio Provinciale di Monza e Brianza la vicenda che ha colpito un apicoltore che al mercato di Desio ha esposto, al suo banchetto del miele, uno striscione con scritto “stop bombing Gaza, stop al genocidio”. Questo apicoltore è stato multato, con 430 € di sanzione, per propaganda politica non autorizzata.
Nella seduta di Consiglio di martedì 15 ottobre il capogruppo della lista di centrosinistra Vincenzo Di Paolo ha espresso solidarietà rimarcando che “vicende come questa mettono in discussione la libertà di espressione, il desiderio di pace non è un crimine, siamo ancora liberi di poter dire Stop al genocidio”.
“Non voglio in questa sede aprire una diatriba legale su cosa possa essere considerato messaggio politico non autorizzato” ha spiegato il consigliere di Brianza Rete Comune nel suo intervento. “La domanda che ci dobbiamo fare qui, in Consiglio Provinciale, è di natura politica e credo possa trovare un consenso unanime: vogliamo davvero ridurre gli spazi di espressione? Vogliamo davvero impedire alle persone di esprimere il loro pensiero? Vogliamo davvero che un messaggio contro le bombe sia considerato un problema? Un problema da multare?”
“Non possiamo permetterci di arrivare a questo livello – ha ribadito Di Paolo – perché vicende come queste mettono in discussione la libertà di espressione. Le bombe non ci appartengono. La guerra non ci appartiene. Il desiderio di pace non è un crimine. Possiamo essere ancora liberi di dire: stop al genocidio, stop ai bombardamenti su Gaza. Siamo solidali verso chi lo dice, verso chi ha esposto questo manifesto al mercato, e siamo ancora più solidali verso chi, in ogni parte del mondo, in questo momento sotto le bombe ci muore, e non ha la possibilità di discutere di cavilli burocratici, del rispetto o presunto mancato rispetto di una norma che disciplina la propaganda politica. Un privilegio, il nostro: la pace e la libertà, che faremmo bene a difendere insieme con forza.”
“Difficile qui, oggi, pensare di poter riassumere la complessità di questioni come quelle che riguardano il conflitto in Israele e Palestina. Possiamo però dire – anzi, non possiamo omettere di dire – quello a cui continuiamo ad assistere in questi giorni con una brutalità e una ferocia che si fanno sempre più gravi. C’è una devastazione, una sopraffazione quotidiana, che colpisce il popolo palestinese e continua a fare vittime innocenti. Le vicende di questi ultimi giorni che riguardano il territorio libanese e i bombardamenti sulle forze dell’ONU aggravano ulteriormente la situazione.”
“Cosa può esserci di più drammatico della guerra, cosa può esserci di più drammatico della morte” si è chiesto Di Paolo.
“Tra le tante testimonianze raccolte in questi duri mesi, mi hanno colpito le parole di una giovane donna palestinese, che vorrei riportarvi in tutta la loro desolazione: ‘Non meritiamo di morire migliaia di volte prima di morire’. Ecco, forse più drammatica della morte, c’è l’angoscia di sentirsi morire migliaia di volte ogni giorno. Di fronte a tutto questo, possiamo continuare a scegliere di girarci dall’altra parte e guardare altrove. O possiamo provare a reagire, a lanciare un messaggio, una testimonianza. Come ha fatto l’apicoltore a Desio a cui va la nostra solidarietà.”
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