Rifondazione: “Sarà l’occasione per una lista di sinistra aperta”

SARONNO – E’ Marco Formenton a rispondere per Rifondazione Comunista alle domande dello speciale de IlSaronno.
Abbiamo fatto tre domande, semplici e molto aperte, a tutti i gruppi politici cittadini per fare un bilancio dell’anno appena passato e iniziare a guardare a quello che arriverà.
1. bilancio dell’anno appena trascorso e degli ultimi 5 anni di Amministrazione ed opposizione
2. identikit del candidato sindaco ideale
3. le tre priorità della città di Saronno
1. Il bilancio degli ultimi 5 anni di amministrazione non può essere positivo; il programma elettorale premiato dal risultato elettorale è per noi sempre stato la “stella polare” della nostra partecipazione alla coalizione: purtroppo dobbiamo constatare che è il larga parte inattuato se non addirittura “tradito”:
1) La cifra di tutto il programma era rappresentata dalla partecipazione: su questo tema poco o nulla si è fatto nonostante la nostra incessante richiesta dalla prima riunione di maggiorana in poi.
2) PGT: il nostro strenuo lavoro per modificare profondamente l’impostazione è stato quasi vano. Il PGT è stato impostato sul vecchio PRG: consumo di suolo nonostante tutti gli appartamenti sfitti di cui il comune non ha completato il censimento, valorizzazione e sostegno della rendita immobiliare e finanziarizzazione del territorio, nessuna intervento che affronti le emergenze e i problemi cittadini, dall’esigenza di spazi verdi, di socialità, poco o nulla edilizia convenzionata etc.
3) Sulla battaglia dell’acqua, a fronte di dichiarazione condivisibili, non sono seguiti atti concreti: la saronno servizi non è stata trasformata in azienda speciale, la battaglia in provincia è stata combattuta sapendo che era perdente e non comprometteva gli equilibri (esponenti del PD sono ai vertici della società che gestirà l’acqua);
4) Manca o non è visibile la progettualità strategica in molti settori: urbanistica in primis, futuro di Saronno servizi, trasporto pubblico, gestione acqua, inquinamento della falda, etc.
Sarebbe stato necessario avviare con determinazione un’opera di ricostruzione prima di tutto etica, basata sulla fiducia, sulla trasparenza e sulla partecipazione. Agire con il metodo del consenso e non con prove muscolari, sgombrare il campo da provvedimenti che ancorchè (forse) legittimi, sono eticamente discutibili.
Il giudizio sull’opposizione di centro-destra è ancora più negativo, dato che non sono state fatte mai proposte concrete che avessero l’obiettivo del bene comune dei saronnesi, ma si sono limitate a inventare falsi allarmi sulla sicurezza con obiettivi sempre diversi (dai centri sociali agli immigrati extracomunitari) con il chiaro intento di creare panico a puri fini elettorali, in un contesto storico dove la vita delle persone è minacciato in realtà da una crisi economica devastante, frutto di politiche liberiste che loro stessi difendono da anni.
2. Prima di “nominare” un candidato sindaco riteniamo sia necessario partire da una politica nuova per Saronno che abbia come fondamento un programma innovativo e di sinistra, sostenuto da un gruppo di persone che si riconoscono nei valori della sinistra e che possano portare avanti con coraggio e coerenza un modello di città che, ripartendo dai cittadini e dai loro bisogni, rimetta al centro della politica cittadina un nuovo patto tra democrazia, partecipazione e sostenibilità. Le prossime elezioni comunali possono essere l’occasione per un percorso che, a partire dall’esperienza alle europee de “L’Altra Europa con Tsipras” e della sua presenza in città, faccia nascere una lista di sinistra aperta, con persone competenti e mosse da passione politica, comitati, movimenti, esperienze civiche e forze politiche organizzate, che parli con chiarezza il linguaggio della partecipazione, della democrazia e dell’equità e del benessere sociale; una lista alternativa a chi, nel centrodestra e nel centrosinistra, da anni difende politiche neoliberiste.
3. Lavoro e crisi economica: contrasto ad ogni livello del lavoro precario e della devastante crisi economica. Garantire quindi i servizi al maggior numero di cittadini possibile, soprattutto legati alla casa, all’istruzione ed alla salute; attivare un organismo territoriale del tipo “Consiglio del Lavoro” (composto dai consigli dei lavoratori delle aziende locali e delle loro rappresentanze) per promuovere e programmare lo sviluppo compatibile e la piena occupazione; costituire un fondo di “Solidarietà e Sviluppo” indirizzato a favorire le piccole attività commerciali ed artigianali, finanziare corsi professionali per il ricollocamento dei disoccupati; bloccare le richieste di cambio di destinazione d’uso delle aree industriali e produttive; bloccare le autorizzazioni per medi e grandi centri commerciali che desertificano il territorio; favorire politiche attive per favorire l’occupazione femminile attraverso l’aumento dei servizi a partire dall’ampliamento dell’offerta del numero di posti presso gli asili nido e le scuole d’infanzia pubblici; impegnarsi a prevedere negli appalti che tutte le aziende che lavorano per il Comune siano in regola con tutti i diritti dei lavoratori e che i lavoratori a tempo determinato non superino il 10% degli addetti; avviare un vero programma per un bilancio comunale partecipato.
Cittadino al centro e beni comuni: difesa del diritto alla salute, all’istruzione e alla casa, beni comuni messi sempre più a rischio dall’ondata di privatizzazioni a cui si spingono le amministrazioni comunali messe sotto ricatto dai tagli agli enti locali. Trasparenza, informazione partecipazione per un nuovo protagonismo dei cittadini. Risveglio sociale per rivivere gli spazi comuni: questa è sicurezza, non certo militarizzazione o ronde.
Urbanistica e aree dismesse: realizzare un progetto concreto e partecipato per restituire alla città i tanti spazi inutilizzati che possono diventare importanti spazi culturali e di socialità tramite politiche urbanistiche attive per favorire occasioni di lavoro a partire dal riutilizzo temporaneo degli spazi.
05012015