La Rete Rosa svela le violenze di cui sono vittime le saronnesi

SARONNO – “Purtroppo in queste prime settimane di attività ci siamo rese conto di quanto fosse atteso e necessario un servizio di sostegno e aiuto alle donne vittime di violenza”. E’ l’amara constatazione dell’assessore alle Culture Cecilia Cavaterra quando traccia un bilancio dell’attività della Rete Rosa che gestisce il centro territoriale contro al violenza sulle donne che ha sede nei locali della fondazione Gianetti in via Marconi 5.
“La verità ha colto di sorpresa anche le volontarie – continua l’assessore – ci aspettavamo che ci volesse del tempo prima che le donne alle prese con problemi di violenza, dentro e fuori le mura di casa, si rivolgessero al centro ed invece già il primo lunedì si sono registrate le prime visite e le prime telefonate. Purtroppo è un chiaro segnale che la violenza sulle donne è un problema anche a Saronno”.
IL PROGETTO
La Rete Rosa è un piano d’intervento distrettuale a sostegno delle donne vittime di violenze. L’iniziativa è partita dal Comune ma ha coinvolto diverse realtà dalle associazioni ai medici di famiglia. “C’è stato un primo percorso di formazione in cui sono state messe insieme tutte le risorse – spiega Cavaterra – che ha portato alla firma di un protocollo d’intesa con la creazione di modello operativo comune per affrontare le diverse emergenze”. In un secondo momento è stata creata l’associazione Rete Rosa, formata da un gruppo di donne volontarie che hanno seguito un percorso formativo per imparare ad avvicinarsi a chi subisce violenza.
IL CENTRO
“Il percorso – sottolinea l’assessore – è stata l’apertura lo scorso 24 novembre del centro territoriale contro al violenza sulle donne che ha sede nei locali della fondazione Gianetti in via Marconi 5”. Obiettivo della struttura, aperta il lunedì pomeriggio alle 17 è quello, oltre allo svolgere un’attività di prevenzione e sensibilizzazione, di offrire di un punto d’ascolto in grado di offrire accoglienza alle donne vittime di maltrattamenti e violenze, supporto attraverso colloqui, consulenze legali e psicologiche.
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Il progetto è stato finanziato grazie al contributo della Fondazione comunitaria del Varesotto, di Industriale chimica e del Lions Club Saronno Host. “E’ stato un aiuto importante – conclude Cavaterra – ci hanno permesso di attivare un servizio d’avanguardia per aiutare donne in difficoltà che alla luce delle tante chiamate ricevute dal centro e anche delle visite avevano davvero bisogno di uno spazio protetto e professionale a cui rivolgersi per chiedere aiuto”.
Ecco un momento dell’inaugurazione del nuovo spazio avvenuta lo scorso 24 novembre
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