Visto da Varese: Lavoro, troppa offerta resta senza domanda

di EZIO MOTTERLE
Quasi un’impresa su due nel Varesotto fatica a reperire il personale qualificato di cui ha bisogno. Una difficoltà che nel 2022 ha coinvolto il 46% delle aziende, dato che nel 2018 era del 31%, a riprova di un problema crescente che mette in crisi l’inserimento delle giovani generazioni nel mondo del lavoro. È il fenomeno noto come “mismatch”, uno squilibrio fra domanda e offerta di occupazione in termini di competenze richieste, incluse quelle digitali. Di qui la necessità di uno sforzo sempre più convinto da parte delle istituzioni e del mondo della scuola, in sinergia col sistema imprenditoriale, per un orientamento capace di indirizzare meglio i giovani verso una formazione adeguata alle loro necessità e in grado di rispondere alle esigenze espresse dal mercato del lavoro. In questo weekend a Varese si è cercato di affrontare il problema con diversi momenti d’incontro e approfondimento rivolti sia alle imprese che desiderano aprire le porte alle nuove generazioni, sia ai giovani che vogliono conoscere le professioni del futuro e i corsi post-diploma utili per accedere a un mercato occupazionale in costante evoluzione. Villa Ponti ha accolto, su iniziativa della Camera di commercio, numerosi imprenditori, ma anche studenti di quarta e quinta delle scuole secondarie di secondo grado del Varesotto, in occasione del “Matching scuola-impresa”. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione col Tavolo unico provinciale scuola, formazione e lavoro, presenti ai desk docenti degli istituti superiori del territorio e, per la prima volta, delle sei fondazioni Its operative in provincia di Varese, delle università e delle forze dell’ordine. Un’occasione tanto più importante in un momento in cui il “mismatch” sta acquisendo un carattere sempre più preoccupante per la competitività del sistema economico. Il fenomeno non è nuovo, riguarda tutte le economie avanzate: in Italia e soprattutto dopo la pandemia, ha registrato un balzo inatteso, con due milioni di posti oggi quasi impossibili da coprire. In pratica non si trovano candidati adeguati per quattro lavori ogni dieci disponibili, nei settori più diversi, dall’industria al turismo. Un’emergenza che fa perdere miliardi di pil. Varese non fa eccezione.