Attac su ospedale: “E’ terra di saccheggio. Ortopedia, rianimazione e pronto soccorso vicini al collasso”

SARONNO – “Gli ennesimi provvedimenti giudiziari verso personale ospedaliero e non solo dei giorni scorsi danno l’idea dell’ospedale di Saronno come “terra di saccheggio” e non come principale presidio sanitario della città”.
Inizia così la nota di Attac Saronno sulla “situazione di altissimo rischio di mancato funzionamento e privatizzazione in cui si trova il presidio ospedaliero di piazzale Borrella. Chiaro il riferimento alla vicenda della corruzione all’obitorio che ha portato lunedì a dieci misure cautelari a carico di impresari di pompe funebri, dipendenti dell’ospedale e medici di famiglia.
“Sono anche queste le conseguenze – spiega l’associazione non nuova a forti prese di posizioni – di una situazione di abbandono cronico della struttura, che il direttore sanitario e il direttore generale ormai non si peritano nemmeno più di andare a visitare per raccogliere le indicazioni di chi lavora, sempre più solo, mentre chi può fugge verso altre strutture non vedendo prospettive. Un intento molto preciso, quello perseguito dalla Regione Lombardia attraverso Eugenio Porfido, direttore generale dell’Azienda Socio-Sanitaria Valle Olona, che da anni predica il rilancio di una struttura pubblica messa invece dalle sue scelte progressivamente in condizioni di non funzionare con i finanziamenti pubblici. Porfido fece lo stesso, nel suo precedente incarico, a Cairo Montenotte e Albenga: ospedali privatizzati, nonostante andasse “tutto bene” fino a poco prima. Non accadrà anche a Saronno! Porfido si dimetta subito!“
La dura presa di posizione viene seguita da una sintesi, reparto per reparto, delle ultime criticità: “Ma cosa succede all’ospedale di Saronno? Già in situazione critica da prima del Covid, solo nell’ultimo periodo:
– ha quasi perso (dopo il punto nascite alcuni anni fa e diversi reparti negli anni successivi) la sua storica Ortopedia: l’affidamento a Busto Arsizio dei pazienti saronnesi ne ha provocato la rivolta dei lavoratori di quell’ospedale, oberati da un carico eccessivo di pazienti. Stesso discorso per Cardiologia ormai ridotta all’osso.
– nel reparto di Rianimazione proprio in questi giorni andrà in pensione uno dei 4 medici rimasti, per cui non è stato pianificato alcun rimpiazzo: ormai non basta più nemmeno la “cooperativa tappabuchi”: se solo si dimettesse un altro rianimatore, tutto l’ospedale rischierebbe di non poter più funzionare!
– il Pronto Soccorso, di cui – come per Rianimazione – segnaliamo da mesi il collasso è ormai ridotto a un primario e due medici, al punto che per coprire i turni di notte sono stati mobilitati i medici specialisti di Medicina Generale e di Chirurgia, sottraendoli al loro lavoro quotidiano, con gravi disagi per i loro pazienti”
Segue un’analisi politica: “In tutto questo, il neo-assessore alla sanità della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, dichiara che “l’ospedale di Saronno non sarà ridimensionato”, rasentando il ridicolo. E cosa dicono i sindaci del territorio, oltre ad incontrarlo? Nulla! Ma la situazione è drammatica, e loro sono i responsabili della salute pubblica!
Per questo invitiamo le cittadine e i cittadini al nuovo appuntamento questo fine settimana con il gazebo rosso di Attac Saronno per una Società della Cura. Come ogni sabato mattina dalle 10 alle 12,30, in piazza Libertà, sempre pronti non solo a raccogliere firme (siamo già a 800 a fronte delle 500 previste: grazie Saronnesi!), ma anche ad ascoltare e rispondere – se possibile -alle tante domande e lamentele per una sanità pubblica che viene fatta morire per favorire quella privata, che solo chi ha soldi sufficienti può permettersi.
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Commenti
E’ stata la gestione più vergognosa della storia di Saronno.
Prima di continuare di questo passo è meglio che CHIUDE
Nel vergognoso declino del nostro ospedale c’è tutta la responsabilità della Regione ma c’è anche una immensa, vergognosa responsabilità di tutti i sindaci del territorio, presenti e passati.
Mi sembra chiaro che l’ospedale di Saronno sia sulle prime pagine dei giornali per responsabilità di singole persone, non certo del sistema sanitario. Tutti i manigoldi, sono stati scoperti e fermati, dopo indagini approfondite. La carenza di personale è un fatto noto da anni in tutte le strutture pubbliche in Italia, le ladrerie ad opera di personale disonesto ( ma garantito dai sindacati) sono ovunque e note da sempre, ma il problema per voi è il privato ( dove invece certa gente avrebbe meno possibilità di reiterare certe condotte). Temo che gli sciacalli siate voi, parlando di saccheggio solo per scopi politici. Toni, i vostri, che non aiutano né chi lavora in ospedale né chi ha problemi di salute e subisce pure l’ansia del dubbio che instillare.
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Io voglio indietro il mio ospedale pubblico saronnese. Lo voglio pieno di bravi medici, aggiornato, attrezzato, ripulito dai ladri, tempestivo e, appunto, pubblico cioè efficiente ma con missione la salute dei cittadini non il profitto. Fate quel che volete dei vostri “ospedali” privati con impiegate che sembrano delle hostess, basta che mi ridiate il mio ospedale pubblico.
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Quindi mancano medici, si chiudono reparti e Regione munifica solo i privati… Ma e’ colpa di che fa indagini e di chi condanna? Davvero?
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Il primo commento sensato che abbia visto finora in merito alla sanità (regionale e nazionale)!!!
Evviva regione Lombardia