Visto da Varese: Porte già aperte per le olimpiadi invernali 2026

di EZIO MOTTERLE
Mancano ancora quattro anni ma la voglia di Olimpiadi mobilita già il Varesotto, pronto a giocare diverse carte per cogliere l’occasione di rilancio offerta dai giochi invernali di Milano-Cortina 2026. C’è anzitutto Malpensa, l’aeroporto intercontinentale che sarà ovviamente una delle fondamentali porte d’ingresso all’evento per partecipanti e supporter di tutto il mondo. Lo sbarco nello scalo della brughiera, al di là della meta finale, potrebbe garantire l’opportunità di orientare importanti flussi turistici verso la città giardino e il suo territorio. Va poi considerata la potenzialità attrattiva di strutture in piena sintonia con l’evento, ad esempio il Palaghiaccio di Varese, al centro di un importante progetto di ristrutturazione con la prospettiva di accogliere se non una gara ufficiale almeno importanti allenamenti di hockey. La forte scommessa del Varesotto sul turismo sportivo, obiettivo perseguito con impegno ormai da anni, potrebbe inoltre dare i suoi già rilevanti frutti proprio in questa occasione, offrendo pacchetti di soggiorno legati alla pratica di varie discipline, meglio ovviamente se compatibili con la stagione. Senza contare le tradizionali suggestioni paesaggistiche offerte dalla terra dei laghi con il prezioso corollario di risorse artistiche e culturali fruibili in ogni periodo dell’anno. E non ultima la ricca proposta gastronomica, sostenuta con impegno a livello imprenditoriale come fondamentale opportunità di sviluppo, associata a una rinnovata disponibilità ricettiva. Le Olimpiadi d’inverno insomma, come già accadde per Expo 2015, mettono in campo le potenzialità dell’area varesina strategica sia per la dotazione infrastrutturale che per la versatilità economica, tale insomma da poter aspirare a svolgere un ruolo chiave nell’organizzazione dei giochi. Porte già aperte dunque con tavoli operativi e iniziative promozionali, in stretta connessione con tutti gli enti interessati, in modo da non farsi trovare impreparati a svolgere le funzioni di zona-cerniera (ce ne saranno molte) fra Milano e Cortina, le due capitali dell’evento che proprio per il suo carattere diffuso sul territorio potrà però coinvolgere numerose realtà. Specialmente le più pronte a cogliere un’occasione davvero storica.