Ex Isotta Fraschini, Gilardoni sul parco: “E’ ora di concretizzare. L’Amministrazione esca dall’angolo”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Nicola Gilardoni in merito all’ultimo incontro dedicato all’ex Isotta Fraschini che si è tenuto settimana scorsa. (QUI LA DIRETTA DELLA SERATA DE ILS)
Convinto dell’importanza dell’area ex Isotta per la riqualificazione e rinascita della nostra città, ho partecipato all’incontro, promosso dalla proprietà “Saronno Città dei Beni Comuni”, sul tema “L’armatura del progetto: il parco da 60.000 mq.” Voglio continuare a condividere queste mie riflessioni come stimolo per una più ampia adesione al processo di “condivisione e partecipazione”.
Ho ascoltato il racconto dei vari professionisti intervenuti all’incontro, sia per quanto riguarda il profilo floristico e del recupero dell’attuale bosco che per quanto concerne l’importantissimo tema della bonifica dell’intera area. Ma soprattutto ho ascoltato che è volontà della proprietà mettere in sicurezza l’area, basando l’intero progetto di recupero, sulla centralità del Parco. (QUI IL RIASSUNTO DE ILSARONNO SUI CONTENUTI DELLA SERATA)
Come già affermato nelle mie precedenti considerazioni, a proposito dell’incontro “Over 35”, continuo ad avere sensazioni positive: idee, progetti, proposte, visioni sono condivisibili ma è ora necessario entrare nel vivo per rendere concreto il “sogno”. Un “sogno” che di fatto dovrebbe coinvolgere l’amministrazione comunale, che diventerà proprietaria dell’intera area in cessione di 60.000 metri quadrati. che, così come previsto dal Pgt vigente, dovrebbe costituire un tentativo di equilibrare gli spazi della città in funzione ambientale. È tempo che l’amministrazione esca dall’angolo e si spogli dei panni del convitato di pietra per definire le regole, i numeri e i dettagli dell’operazione, per dare concreta speranza, a tutti noi, di realizzare questo sogno comune.
Non voglio entrare nello specifico di come disegnare l’intera area del parco, in quanto non mi ritengo competente in materia, vorrei invece soffermarmi su alcuni aspetti strategici e di stimolo propositivo.
Faccio molta fatica ad accettare che l’area a bosco (così classificata e vincolata in tal senso da Regione Lombardia lungo la via Milano) debba essere completamente disboscata, per realizzare la bonifica, e poi ripiantata. Fatta salva la piantumazione di alberi già sviluppati vedremo una parvenza di bosco tra 30 anni. Non si può fare nulla di diverso? Se si fosse costretti all’abbattimento, almeno si potrebbe evitare che il nuovo bosco costituisca una barriera e si potrebbero creare percorsi ciclo pedonali di attraversamento da via Milano verso la B. Luini?
Ho percepito l’esigenza di caratterizzare il Parco con alcune funzioni, tutte corrette e lecite. Sicuramente lo sforzo sarà quello di progettare un mix di funzioni che facciano diventare il Parco luogo di aggregazione, socialità, incontro per un uso quotidiano; di spazi attrezzati o naturalistici da vivere dai giovani e dai meno giovani. La sfida di una fruibilità tranquilla del Parco consiste anche nel garantirne la sicurezza per i suoi fruitori. Allora il Parco dovrà “vivere”, essere ricco di iniziative che lo rendano “vivo” per un grande pubblico, anche estemporaneo, per costituire occasione di attrattività esso stesso. Forse la creazione di isole didattiche, di percorsi misti tra educazione ed intrattenimento (edutainment), rivolte ai più giovani, possono essere una soluzione?
La città è pronta per prendersi cura di questo nuovo bene comune? Prima però, a mio giudizio, sarà necessario chiarire meglio: 1) la progettazione unitaria e coordinata, con la redazione di un unico masterplan, che coinvolga la proprietà a sud dell’area tra via Milano e via Varese; 2) la configurazione del Parco con un’apertura anche in direzione del quartiere Matteotti; 3) la risoluzione della realizzazione del parcheggio di interscambio gomma-ferro previsto nell’area di proprietà comunale a ridosso della B. Luini, un’area pedonale non può finire contro un parcheggio da 500 posti auto con i relativi flussi di traffico; 4) il superamento del fascio dei binari e la ricucitura della città divisa dalla ferrovia, con un collegamento ad anello circolare con il centro storico – centro commerciale naturale; 5) la possibilità di utilizzare l’altezza degli edifici per liberare spazio per ulteriore verde.
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Commenti
Gilardoni : l’eterno candidato sindaco che dal 2009 rinuncia a presentarsi. basta, oramai ha perso il treno.
Prove di Campagna elettorale?
A che titolo sta parlando? Prepara una discesa in campo in vista del crollo imminente?
Sicuramente Nicola Gilardoni, persona preparata, competente, e da sempre con idee chiare, sarebbe stato un ottimo sindaco … , al posto di questo che dorme!
Molte parole, molta propaganda, troppa insistenza frettolosa, nessuna certezza, nessun regalo alla città se non futuri costi di gestione del tutto insostenibili. Non tutto è oro quel che luccica…
Bene tutto, mi fa pensare il poi .Una volta date le “chiavi in mano ” alla giunta come verrà gestito questo innovativo progetto se non sappiamo proteggere neanche piazza De Gasperi??
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Ma se fan fatica a cambiare un lampione cosa vuoi che combinino.!!!
Gra dissimo progetto dal quale dipende il futuro di Saronno. È giusto pensarci bene ma in tempi non biblici
Gilardoni si sta preparando? Aria di schianto per la Giunta ?
Leggendo piu’ che di “comitato di pietra” si dovrebbe parlare di quelli “del comitato dal divabo di casa” , espertissimi da li di avere tutte le soluzioni in tasca.
Nel mondo reale il progetto e’ enorme e merita tutte le valutazioni del caso, con i tempi del caso.
Parlare di bene comune non e’ una scusante per il faccio cio’ che mi pare.
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Convitato non comitato…il resto del commento è di pari livello dello strafalcione iniziale
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No guardi ho usato comitato in alternativa a convitato, proprio nel senso di “gruppo di persone che si prefiggono uno scopo…” che pero’ “dal divano” sono tutti bravi… senza responsabilita’ diretta sulle scelte, fare i conti con le risorse, il personale, la normale burocrazia ecc. ecc.
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Per molti il divano non è una scelta di vita propria.
Ci hanno costretti a stare sul divano, mentre quelli che si “lavoravano per il paese” hanno determinato la situazione attuale.
Se c’è da fare qualcosa oggi è proprio quello di recuperare e chiedere l’aiuto e la partecipazione di quelli seduti sul divano che forse potrebbero avere una visione diversa.La vera sfida è prendere delle decisioni, il futuro non è altro che la scelta del presente.
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Spero di sbagliarmi ma non credo verrà mai realizzato tutto ciò, c’è troppa discussione a fronte del concreto….Bisognerebbe dividere il progetto in sottoprogetti, ognuno a se stante che vive di vita propria e non necessita degli altri ma soprattutto che si possa realizzare e nel più breve tempo.
Io personalmente sono stanco di tante chiacchiere.
Mi spiace deludere l’anonimo ma non sono d’accordo nello strumentalizzare queste mie riflessioni. In questo momento ogni cittadino serio e competente dovrebbe dare il proprio contributo al recupero Isotta e al rilancio della città.
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Come se si potesse.
Gilardoni sarebbe il miglior sindaco per Saronno.
Gilardoni persona seria e competente. Airoldi dimettiti.
Immobilismo