Dalla croce di Lampedusa all’attenzione per l’arte e il green: il diacono Tallarini tratteggia i 9 anni di don Armando

SARONNO – Dopo la messa di saluto di ieri della comunità pastorale crocifisso risorto all’ormai ex prevosto monsignor Armando Cattaneo pubblichiamo la lettera scritta dal diacono Massimo Tallarini.
Ciao don Armando. Per te e per noi questa domenica è stata occasione per maturare nella vita spirituale, perché quando ci si saluta emergono i ricordi. I ricordi diventano occasione per dire grazie, per esaminarsi per gli errori compiuti, per pregare vicendevolmente per il cammino che ciascuno oggi intraprende. E i ricordi, filtrati dalla preghiera reciproca, diventano occasione spirituale se riconosciamo in essi che è lo Spirito Santo che guida la vita di ciascuno e delle nostre comunità, senza esaltazioni personalistiche e senza inutili rancori.
Come credenti, infatti, non possiamo oggi lasciarci guidare dagli apprezzamenti o dalle critiche sul servizio svolto da don Armando in città. Invece, poichè crediamo che sarà lo Spirito a permetterci di capire insieme come raccogliere, migliorare, precisare, nei giorni a venire, le provocazioni ricevute in questi 9 anni, ho pensato di salutarlo raccogliendo alcune di queste provocazioni.
Innanzitutto una carità attenta ai singoli, cercando un coordinamento tra le strutture ecclesiali e quelle che si ispirano al cristianesimo (Caritas, S. Vincenzo, Cav, Fondo cittadino, Casa di Marta, Mensa di Betania…); la croce di Lampedusa in Prepositurale, defilata sotto l’antico crocifisso, è lì per ricordarci di andare oltre l’indifferenza sulle povertà, le emergenze, i profughi.
Poi l’ascolto dell’altro: con don Armando si è cercato di sentire la società civile, le associazioni (anche non direttamente di ispirazione cristiana), i cristiani di altre confessioni, i responsabili del mondo islamico, i testimoni del nostro tempo nei quaresimali (don Patriciello, don Ciotti, Ernesto Olivero, Paolo Picchio, don Fortunato Di Noto), i grandi temi ecclesiali delle catechesi (Laudato si’, Amoris Laetitia, I comandamenti). Ascoltare non vuol dire sempre condividere, ma è
fondamentale per costruire.
I giovani: il centro per adolescenti del Santuario, voluto fortemente da don Armando come attenzione ai giovani, sta diventando piano piano realtà, che speriamo presto possa prendere avvio.
Le strutture e l’arte: il riordino degli ambienti e il restauro delle opere d’arte è stato impegnativo; occorre ancora imparare che le strutture ecclesiali e l’arte sacra sono per le persone e non viceversa.
Scorrendo nella nostra mente ricordi e provocazioni, questo arrivederci può aiutarci a comprendere meglio la nostra vita di fede personale e comunitaria. Se saremo capaci di far diventare questo saluto una occasione spirituale, vuol dire che come uomini, come donne, comem cristiani, siamo almeno sulla buona strada del Vangelo.
A-rivederci, don Armando
LA COMMOZIONE DI DON ARMANDO ALLA MESSA
I REGALI DELLA COMUNITA’ ALL’EX PREVOSTO
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Commenti
Don Armando una grande guida in un periodo difficile, é stato un dono del Signore per Saronno.
Il centro adolescenti del santuario? Ma se ha chiuso sia la cucina che la palestra, cosa vogliamo lodare. Ha rovinato l’oratorio.
In via legnani ha demolito il muro sul campo da basket diminuendo la sicurezza al suo interno anche per l’ingresso di malintenzionati iniziata con la demolizione
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Pur concordando su tutto (e probabilmente altro), si guarda in positivo: guardiamo avanti.