25 aprile, la riflessione del consigliere Pd Simone Galli

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo, con un pizzico di ritardo di cui ci scusiamo coi lettori e con l’interessato il contributo del consigliere comunale Pd in merito all’anniversario della Liberazione.
“Oggi è il 25 aprile, una giornata di festa: si celebra l’Italia liberata, da cinque lunghi anni di guerra, dall’occupazione nazifascista e dal ventennio fascista.
Occorre fare memoria: della nostra storia, riflettere su ciò che è accaduto perché non possa accadere mai più difendendo ogni giorno i valori fondamentali di libertà, democrazia e antifascismo. Sempre più spesso si leggono inutili e fuorvianti polemiche sul 25 aprile e sulla Resistenza: ricorrenza divisiva, di parte, addirittura si mette in dubbio la Resistenza, nel malcelato tentativo di consegnare un pochino di oblio anno dopo anno.
La Resistenza fu un grande fenomeno unitario, tutte le forze politiche (azionisti, socialisti, democristiani e comunisti) parteciparono attivamente per costruire un paese più libero e più giusto e lottarono anche a prezzo della loro stessa vita per consegnarlo ai loro figli e figlie. L’unica parola che mi viene in mente è rispetto. Profondo rispetto e profonda gratitudine per loro.
La Resistenza non sarebbe stata possibile senza il contributo fondamentale di moltissimi cittadini e cittadine che supportarono e aiutarono la lotta partigiana, senza mai dimenticare il fattivo contributo dell’esercito anglo americano.
Il 25 aprile è e deve essere un giorno di gioia, di festa non un giorno di polemica. La libertà dalla guerra, da un regime oppressivo, la democrazia riconquistata sono valori fondamentali e chi ogni giorno ha la sensibilità di difenderli, non divide ma unisce!
Ogni tanto rileggiamo la Costituzione della Repubblica Italiana, nata dopo quel buio momento storico, unione proficua di diverse culture politiche e ancora oggi purtroppo in molte parti ancora inattuata. Che sia sempre per tutti punto di riferimento che guidi la nostra azione civile e politica.
Fare memoria (attiva e concreta) della Resistenza, oggigiorno, è avere un comune ideale: prendere le distanze da chi nega libertà e dignità, chi porta violenza, chi si impadronisce di ciò che non gli spetta. Occorre opporsi a tutto quello che lede la persona umana, “a tutte le forme di violenza, palesi ed occulte, che hanno lo scopo di uccidere la libertà e di instaurare l’autoritarismo e il totalitarismo a tutti i livelli, di imporre il diritto del forte sul debole, di dare spazio alle discriminazioni razziali”.