Ikea, rinviato a primavera il taglio del nastro a Rescaldina

RESCALDINA – Niente da fare nella corsa contro il tempo per portare Ikea a Rescaldina entro il periodo natalizio ma la sistemazione degli spazi all’interno del centro commerciale ex Auchan va avanti ed il negozio dell’arcinoto mobilificio svedese aprirà i battenti a primavera. Occuperà una frazione del complesso di via Togliatti a poca distanza dal confine di Uboldo dove i lavori di sistemazione erano stati avviati già nei mesi scorsi. Si era parlato di un taglio del nastro, appunto, da fissare prima di Natale, per sfruttare il periodo più proficui per le vendite. Ma la seconda ondata dell’emergenza coronavirus ha portato a rallentamenti ed alla fine non è stato possibile aprire entro la fine del 2020. Se ne riparlerà dunque nei mesi a venire.
Nel negozio Ikea di Rescaldina dovrebbero trovare collocazione 16 ex dipendenti Auchan, ovvero del gruppo Margherita distribuzione. Quella di Rescaldina sarà un negozio Ikea dove poter trovare i prodotti del marchio scandinavo ed anche farsi progettare l’arredamento di casa ed ordinare il materiale da farsi inviare a casa.
(foto: l’immagine di un negozio Ikea)
06012021
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Commenti
È colpa (anche) dell’inquinamento, che provocano i centri commerciali con le file di automobili per arrivarci …
Nel silenzio alla fine ce l’ha fatta ikea ad aprire.
In primavera ci ammasseremo tutti all’ikea e intaseremo le strade per arrivarci.
Il grande centro commerciale fa parte di un’idea vecchia che ci ha portato al covid e semmai ne usciremo da questo covid bisogna rivedere qualche cosa.
…dice ma sono posti di lavoro….ma poi si trasformano in pandemia, lockdown e inquinamento….ciao, ciao
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adesso sarebbe colpa dei centri commerciali se c’è il covid?!?!?!
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Non è una colpa del centro commerciale,
il centro commerciale è solo un’icona di questo sistema
Che sta producendo solo inquinamento e meno ricchezza per molti.Affolliamo centri commerciali, intasiamo strade con le auto per raggiungerli e prodouciamo sempre di più inquinamento per riempire gli scaffali dei centri commerciali.
Sono queste le cose che facciamo?
Stiamo vivendo una pandemia?
Potrebbe dipendere dalle nostre azioni?
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