Sci, sulle piste chi ha la negatività “certificata”. La Lombardia vuole provarci

MILANO – “Certificare la negatività a Covid-19 a coloro che frequenteranno il singolo comprensorio sciistico”. Ancora una volta, dunque, parte dalle Regioni l’impegno a proporre soluzioni per garantire la sicura gestione e fruizione degli impianti di risalita in montagna.
Lo dice l‘assessore regionale allo Sport e Giovani Martina Cambiaghi comunicando che il consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione che impegna la Giunta a confrontarsi con le Regioni dell’arco alpino per proporre un’ulteriore azione da presentare al Governo con l’obiettivo di riaprire gli impianti. “Speriamo che, questa volta – conclude l’assessore Cambiaghi – il Governo possa valutare positivamente questa richiesta, per non compromettere del tutto l’attività di un settore economico e lavorativo importantissimo”.
Per informazioni o per le richieste di aiuto riguardo all’emergenza coronavirus. Numero verde gratuito: in caso di sintomi influenzali o problemi respiratori 800894545. Evitare di utilizzare il numero 112 per non intasare le linee, lasciarlo libero per le emergenze sanitarie.
Informazioni generali: chiamare il 1500, numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute o telefonare al proprio medico di medicina generale o al pediatra.
(foto archivio: l’assessore regionale Martina Cambiaghi)
01122020
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Commenti
La mascherina non serve, dittatura sanitaria, convegni in senato… Al primo giorno di zona arancione assembramenti ovunque e voi sperate che basti un certificato…. Dateci Zaia
A scelta: dateci Zaia o Bonaccini o commissariateci ?
Negatività certificata tramite tampone da effettuarsi privatamente a 85-95 euro, immagino.
Che tra l’altro un soggetto potrebbe essere negativo quando fa il test, ma tre – quattro giorni dopo manisferare i sintomi. Non la vedo come una soluzione in ogni caso che garantisca la massima sicurezza.
Questi sono pazzi. Io sono in casa praticamente murato vivo perché nella fascia a rischio e c’è chi muore se non va a sciare? Teniamo conto che ci sono le comunità montane che tutti gli anni prendono un sacco di soldi dallo stato centrale e li usano x fare feste paesane ecc… che li usino per risarcire gli albergatori e i gestori degli impianti