Astuti (Pd): “Biden ha vinto una elezione che rimarrà nella storia”

SARONNO / VARESE – “Joe Biden è il nuovo presidente-eletto degli Stati Uniti d’America e la sua vittoria porta a fare alcune considerazioni sul passato, il presente e il futuro di una nazione particolare sotto tutti i punti di vista”. Così il consigliere regionale del varesotto, Samuele Astuti, commentando le elezioni a “stelle e strisce”.
Anzitutto, questa è una elezione senza precedenti. Negli Usa, storicamente e salvo alcune trascurabili eccezioni, esiste un sistema sostanzialmente bipartitico in cui figurano due grandi contenitori politici: Partito Democratico e Partito Repubblicano. Il sistema istituzionale, valoriale, economico e di distribuzione dei poteri non permette differenze così laceranti, politicamente, tra i due fronti (i Repubblicani sono gli alfieri del liberismo esente da qualsivoglia tipo di intromissione statale, modello parzialmente condiviso coi Democratici, che però hanno una sensibilità molto più spiccata sui temi sociali). Storicamente. Oggi non è più così. L’elezione appena conclusa è stata molto divisiva e polarizzata perché in gioco c’erano due modelli di stato completamente agli antipodi. Da una parte c’era Donald Trump, personaggio bizzarro che per tutta la sua campagna elettorale e il suo mandato ha rotto gli schemi della politica americana collocandosi in quel filone populista demagogico e strizzando l’occhio alle ideologie più nazionaliste e, perché no, razziste. Con Trump abbiamo visto una nazione chiusa, poco propensa alla collaborazione internazionale e molto poco attenta ai diritti civili. Dall’altra Joe Biden. Il candidato democratico, fortemente progressista, ha basato tutta la sua campagna elettorale sulla redistribuzione del carico tributario e l’aumento delle entrate per finanziare nuove spese su infrastrutture, sanità e assistenza, istruzione, ambiente. L’immigrazione è un tema molto caro a Biden poiché “è essenziale per definire l’identità degli Usa, i valori fondamentali del paese e le sue aspirazioni per il futuro”.
Due persone agli antipodi, due modi differenti di fare politica. Le idee del candidato democratico hanno convinto e, per questo, ha vinto le elezioni. Non una vittoria risicata come molti sostengono, bensì ampia: basti pensare che la coppia Biden-Harris è la più votata nella storia degli Stati Uniti con 74 milioni di voti che hanno permesso di ottenere più “grandi elettori” rispetto al presidente uscente. Eppure, Trump non ha ancora “concesso” la vittoria al suo avversario. E questo è un problema non di poco conto in quanto, oltre mettere a rischio l’intero apparato democratico su cui si fondano gli Stati Uniti, è l’atto formale con cui può iniziare il lavoro del “transition team” di Biden, già costituito e già disponibile per condurre il paese da un presidente all’altro.
16112020
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Commenti
Peccato che per Biden abbiano votato anche persone decedute da parecchio. Per quanto mi riguarda sono in sintonia con Lanzichenecchio
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La sua analisi è riduttiva, mi permetta di dirlo. Perché solo le persone decedute? Anche gli animali morti hanno diritto di voto in casa democratica
guardiamo in casa nostra anche se non è piacevole
bisogna farlo prima di svolazzare sui temi politici internazionali
comunque il signor Conte non è stato democraticamente eletto dai cittadini e nel suo governo c’è di tutto ma soprattutto poltrone da difendere a tutti i costi
ma il nostro paese gode anche del sesto potere, quello dello stato ( estero ) del vaticano, che sostiene questo governo che lo ricambia con l’immigrazione selvaggia a spese dei contribuenti italiani
Pensate agli italiani che è meglio…
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Hai ragione pensiamo a Salvini che oggi non ha detto una parola, che i suoi amici ungheresi e polacchi hanno bloccato il bilancio Ue, e per noi vuol dire 210 miliardi di aiuti fermi!!!
#primaglialtri-
L’ennesimo successone sventolato da Giuseppi ma ancora tutto da verificare.
Anche oggi vinciamo domani. -
Se fosse vero che il bilancio eu puó essere blocatto da Ungheria e Polonia allora è giusto rivedere la EU nel suo insieme…o oggi Ungheria e Polonia contano piú della povera Italia?
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OK grazie. Abbiamo problemi più locali e impellenti di cui discutere oggi.