Papà saronnese scrive a Fontana: “Allenamenti con severi controlli anti covid per non penalizzare ne salute ne socialità”

SARONNO – Diamo voce, pubblicando integralmente la lettera inviata da Fabio Ginelli, un dirigente del G. S. Robur Saronno e papà saronnese, al governatore della Lombardia Attilio Fontana inerente al tema dello sport giovanile.
Gentile Governatore,
stiamo apprezzando i grandi sforzi promossi dalla Regione Lombardia rivolti ad implementare con urgenza delle concrete misure di contenimento della pandemia che sta riproponendo, con questa seconda ondata, numeri preoccupanti in relazione ai nuovi contagiati, all’aumento dei ricoverati, all’incremento dei malati in terapia intensiva e, purtroppo, al numero dei decessi giornalieri.
A questo proposito, pur consapevoli che ci sono attualmente molte questioni altrettanto urgenti da affrontare, ci permettiamo di fare presente che per noi genitori sarebbe motivo di grande serenità la possibilità per i nostri ragazzi di riprendere l’attività sportiva o almeno di partecipare a normali sedute di allenamento nelle squadre di calcio e di altri sport giovanili che applicano rigorosamente i protocolli anti-covid dopo aver investito energie e rilevanti risorse finanziarie.
Se i nostri ragazzi non fossero impegnati in queste attività sportive il loro spontaneo bisogno di socialità rischierebbe infatti di andare ad appagarsi in contesti e situazioni deregolamentate come i raduni improvvisati presso bar, parchi e piazze che per loro natura sono fra i principali presupposti di assembramento e quindi di potenziali contagi.
Da questo punto di vista il fatto di concedere la possibilità di giocare e allenarsi in strutture protette dove si pratica lo sport giovanile con protocolli rigorosi e controllati potrebbe rappresentare anche un’implicita misura di contenimento della pandemia oltre che il naturale modo di impiegare il tempo libero assecondando le loro passioni dopo i sacrifici affrontati dai nostri ragazzi, anche sotto il profilo psicologico, nei mesi di lockdown nella scorsa primavera.
Siamo tutti impegnati in una battaglia molto seria, assolutamente da non sottovalutare, ma dove è peraltro importante fare delle scelte che non penalizzino la salute, la socialità e il benessere psicologico dei nostri ragazzi che sono il patrimonio più grande per il futuro della nostra società.
Per i motivi sopra indicati chiediamo cortesemente di modificare prima possibile l’ordinanza del 16 ottobre 2020 al fine di consentire al più presto la ripresa di tutti gli sport giovanili in Lombardia.
Grazie per l’attenzione
Un cordiale saluto
Fabio Ginelli, un papà di un ragazzino appassionato di sport.
(foto: i campi sportivi saronnesi vuoti dopo lo stop allo sport giovanile)
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Commenti
Anonimo sei un cretino se provassi anche tu quello che prova Fabio saresti una persona decente.
Fabio complimenti per la lettera è bellissima scrivine altre le lèggeremo e ne spargeremo la voce volentieri!!!
Mi permetto di fare notare al Signor Anonimo (identificarsi è sinonimo di buona educazione) che il papà in questione ha scritto questo articolo pensando al bene dei nostri ragazzi che hanno rinunciato a scuola, libertà, socialità a causa di un lock down che poi ha permesso ai giovani questa estate di andare all’estero a trascorrere le vacanze e a tornare in Italia portando il virus da paesi , consentendo fiere di paese e feste in discoteca. I contagi ci sono perché non sono stati gestiti nella maniera corretta e, ad oggi, persone senza mascherina sui treni dei pendolari o per strada se ne vedono in quantità. Lo società sportive – calcio, basket, nuoto etc – hanno sempre fatto rispettare le regole in maniera indiscussa. Caro anonimo, gestisci la tua rabbia su qualcosa che non possa poi smentirti. Francesca
Tutti a sbandierare il proprio orticello e a fregarsene del “bene comune”. Serie A docet contagi a gogo.
Avanti continuiamo cosi… i si che i dati dovrebbero far pensare!
Forse allora si dovrebbero sospendere anche le partite dei professionisti…il buon esempio dovrebbe arrivare dall’alto!
E sicuramente i ben noti personaggi non hanno bisogno di socializzare, mentre per i ragazzi è una forte necessità!
Caro Fabio Ginelli può applicare tutti i protocolli che vuole ma questo non cambia il fatto che i contagi ci sarebbero comunque e lo dimostrano le squadre di calcio di serie A che hanno controlli ancora più stringenti rispetto allo sport dilettantistico. E se il suo timore è che i giovani vadano a fare i raduni al bar/parco/dove vuole lei la soluzione è semplice, basta vietargli di uscire di casa dopotutto sono minorenni quindi o obbediscono o obbediscono!!
Un papà che conosco e che si è fatto portavoce di tutti i papà che amano i propri figli.