Ritorno a scuola in presenza o a distanza: le prime impressioni degli studenti

SARONNO – il rientro a scuola è stato fulcro centrale di ogni dibattito, termine ricorrente nei telegiornali e in prima pagina su tutte le testate. Ma come hanno trovato il primo giorno di scuola gli studenti?
Se dovessi descrivere con un aggettivo questo primo giorno di scuola lo definirei “diverso” – risponde Sara, studentessa del Legnani – Quest’anno frequento la quinta superiore al liceo Legnani e l’ultimo primo giorno del liceo ho sempre immaginato di passarlo in modo completamente opposto: incontrarsi fuori da scuola dopo tre mesi di vacanza, capire con uno sguardo reciproco che mancheranno solo 9 mesi e probabilmente alcune persone non faranno più parte della tua vita oppure continueranno ad essere tuoi compagni d’avventura. Purtroppo però tutte queste mie aspettative non si sono realizzate. E’ stato strano iniziare online e pensare che sarà così sicuramente fino al 26 settembre. Ho iniziato la quinta superiore attraverso un computer e non mi resta che dire quanto sia stato triste. Incontrare tutti attraverso una piattaforma oltre che triste per me è risultato anche difficile, come lo è questo periodo per tutti e soprattutto per quanto riguarda le relazioni umane, tanto che sono certa che anche chi ha avuto lezione in presenza avrà avuto impressioni diverse da quelle immaginate o sperate. Una cosa che a me pesa parecchio è usare in modo così prolungato gli strumenti tecnologici: non è una mia abitudine soprattutto stare al computer, frequentare le lezioni al mattino, svolgere e inviare i compiti assegnati sempre in forma digitale. Nonostante la tristezza però non posso negare di essermi sentita un po’ sollevata e felice, è comunque un’emozione iniziare la scuola per me e nonostante io non sia un’eccellenza, è sempre stato un luogo e un ambiente a me caro.
D’altra parte, il primo giorno di Filippo al G.B. Grassi si è svolto in presenza ma con modalità del tutto inedite.
La nostra classe sapeva preventivamente che sarebbe dovuta entrare da un ingresso secondario del nostro istituto – spiega lo studente – ma al suono della campanella, erano tutti abbastanza incerti su dove andare. Dopo questa iniziale incomprensione siamo arrivati in classe e sono iniziate le lezioni. Rivedere tutta la classe dal vivo è stato piacevole e, più di molti altri eventi in questi mesi, mi ha fatto davvero percepire un “ritorno alla normalità” anche se con le dovute differenze legate al distanziamento. Le lezioni per il resto si sono tenute normalmente come era già capitato nei passati primi giorni dedicati alla correzione dei compiti estivi, alle spiegazioni e assegnazioni di nuovi compiti. L’unica differenza stava in alcune difficoltà incontrate a causa delle varie norme di prevenzione. La voce del professore con la mascherina, soprattutto se non si è al primo banco, non è sempre facile da sentire e lo stesso vale per i propri compagni che, essendo distanti, devono usare un tono di voce alto per chiedere qualcosa ai propri “vicini”. Il nostro orario per ora è più breve del solito, prevedendo 4 ore giornaliere, e non si è certi che la settimana prossima si possa tornare all’orario completo. I professori sembrano aver reagito bene ai cambiamenti imposti dalle necessità di prevenzione e la maggior parte di loro ci ha comunicato di essere contenta di tornare alla didattica in presenza. Noi studenti siamo stati felici di poterci rivedere con i nostri compagni dopo tanto tempo che non riuscivamo ad interagire tra di noi in classe, in particolare dopo aver sperimentato la dad con cui era possibile parlare solo con il docente. Infatti anche per questo spero che la situazione non precipiti di nuovo facendoci ritornare sotto lockdown.
Questo era il mio ultimo primo giorno di scuola – racconta Caterina, altra studentessa del Legnani – e, sicuramente, non me lo aspettavo così, insomma, un’oretta di video lezione con la coordinatrice e senza I miei compagni. Mi ha stupito il fatto che, dopo mesi passati senza di loro, rivederli, anche se attraverso una telecamera, mi ha resa contentissima. Nonostante tutto, dopo quattro lunghi anni condivisi in tutto e per tutto, iniziare questo, che forse è il più importante, senza di loro è stato un colpo. Appena sono entrata in riunione mi sono accorta inaspettatamente che mi mancava la scuola, non solo le persone, ma anche il tragitto, l’entrata, il suo odore, i banchi, la campanella, tutto quanto, quindi non vedo l’ora di tornare in aula, il 26, e vivere veramente questo ultimo anno di scuola.
(foto archivio)
15092020