25 aprile, Attac riflette sul “nemico invisibile che combattiamo questo 25 aprile”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Attac Saronno sul 25 aprile
Questo 25 aprile è davvero particolare: abbiamo un nemico invisibile, da combattere, quest’anno. Un nemico che si nasconde, da almeno due mesi a questa parte. Nessuno lo può vedere, solo ogni tanto se ne sente qualche eco. Normalmente ce lo annunciano sirene spiegate.
E’ un nemico odioso. Colpisce i più deboli della società. I più indifesi.
Con impietosa determinazione impedisce loro di approdare all’agognata prosecuzione di una vita serena.
E’ partito da lontano, installandosi innanzitutto nel Nord Italia, e prendendo piede lentamente, anche per l’incapacità di fermarlo, quando ancora sarebbe stato facile, da parte dei suoi governanti, che hanno fatto ogni scelta possibile pur di permetterne l’avanzata.
E che, per questo, dovranno pagare, un giorno, il loro conto con la giustizia e con la comunità.
Anche a Saronno questo nemico è invisibile, nelle settimane del lockdown.
E’ un nemico che odia, che discrimina: abbiamo tentato di fermarlo, praticando – a nostro modo – una forma di Resistenza, quella imparata dai nostri nonni e nonne, partigiane e partigiani. Si è impadronito della nostra città, ha mietuto anche qui le sue vittime, tra i cittadini più deboli, sia fisicamente (perché colpiti nell’apparato respiratorio) sia socialmente (perché da sempre emarginati).
Siamo sicuri che a poco a poco riusciremo a debellarlo, perché l’epidemia sta costringendo molte e molti di noi a ripensare completamente il proprio modo di vivere, di intendere le relazioni umane, il rapporto con la natura e persino con il denaro.
Sarà una lotta forse ancora lunga, da combattere con la conoscenza contro l’ignoranza, con la visione del futuro al posto dell’invisibilità nel presente, con la sanità pubblica al posto della malasanità privata.
Lunga, perché il nemico non si vede nelle piazze e tra la gente, sta in luoghi inaccessibili a spargere veleno. Non lo vedono i cittadini che vorrebbero sapere cosa succede ai più deboli tra loro; i colpiti dal virus, i morti, i ricoverati in ospedale, i degenti nelle case di riposo (RSA) pubbliche abbandonate a sé, i contagiati.
Non lo vedono i cittadini che vanno aiutati economicamente, di cui non conosciamo ancora bene i criteri con cui saranno inclusi o esclusi dall’aiuto, comunque parziale e spesso insufficiente.
Non lo vedono i tanti cittadini soli – che per fortuna non moriranno in 1200, come qualcuno disse e scrisse – cui basterebbe ogni tanto sentire una parola di conforto di chi li rappresenta, per sentire che ancora fanno parte di una comunità, come succede in tanti Comuni anche limitrofi a Saronno.
Non lo vedremo tra la gente nemmeno in questo 25 aprile, questo nemico invisibile. Anche se si ha trovato il modo di farsi sentire, anche alla vigilia, con tutta la sua carica di disprezzo per l’umanità.
Non lo vedremo, ma del resto era invisibile anche gli anni passati, alle persone democratiche e antifasciste che popolano questa città, che il 25 aprile si recano ad onorare il Monumento ai Caduti per la libertà. Però tra qualche mese lo sconfiggeremo e potremo tornare a celebrare un po’ di libertà. A Saronno.
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Commenti
Questo 25 Aprile ad onorare i caduti ai monumenti c’era solo il “nemico invisibile” Sindaco. Spero vivamente che non moriranno in 1200 ma al 26/04 Saronno a quanto leggo rimane purtroppo in cima alle classifiche per i contagiati giornalieri. Riflettete prima di scrivere proclami d’odio politici, grazie. Saluti
Questi hanno bevuto il vinavil: parlano del virus come se avesse personalità propria. Come se scegliesse chi colpire. E comunque: non discrimina un bel niente, dato che colpisce chiunque
È palese che hanno preso uno dei loro comunicati prestampati contro fascisti immaginari e hanno sostituito il fascismo con il virus
‘prendendo piede lentamente, anche per l’incapacità di fermarlo, quando ancora sarebbe stato facile, da parte dei suoi governanti’: vi ricordo che quando si paventava l’ipotesi di chiudere le frontiere soprattutto ai cinesi la gente come voi urlava al pericolo razzismo e lanciava gli hastag abbracciamouncinese ?
Direi che nemmeno questa esperienza di un 25 aprile in loco down vi ha portato giovamento nei pensieri, nelle riflessioni e nell’animo. Forse il vostro silenzio sarebbe stato il segnale più opportuno.
come sempre DIVISIVI, anche in questo 25 aprile 2020.
non colpisce i più deboli. colpisce tutti: reali, presidenti, artisti famosi. e qualcuno muore, come qualcuno guarisce. esattamente come i poveri.