Coronavirus, ecco tutte le iniziative solidali attivate con le parrocchie a Saronno

SARONNO – La situazione d’emergenza ha spinto le varie associazioni saronnesi che fanno capo alle parrocchie o ad esse si riferiscono (Mensa di Betania, S. Vincenzo, Emporio della solidarietà, Cav, Centro di ascolto Caritas, Banco Alimentare, Il Sandalo) a cercare di colmare bisogni primari, facendo sentire innanzitutto le persone ascoltate e considerate. Il valore del cibo, la responsabilizzazione delle persone per evitare ogni assistenzialismo, il vaglio delle richieste per evitare che qualcuno si approfitti della situazione sono elementi chiave per un’azione efficace.
La Mensa di Betania in via Piave 66 prevede la distribuzione una volta alla settimana (martedì) di un pacco alimentare, in sostituzione del pasto quotidiano, non potendo aprire la mensa per ragioni sanitarie. Nell’ultima settimana ha raggiunto 80 nuclei. San Vincenzo e Cav sostengono ogni settimana vari nuclei famigliari con bambini già conosciuti. La situazione di queste famiglie è costantemente monitorata.
Centro di Ascolto è sempre reperibile telefonicamente; ad esso si fa capo anche per l’assegnazione delle tessere per accedere all’Emporio, per un sostegno alimentare nelle emergenze, per il sostegno economico e per le indicazioni più svariate (contatti col comune, gestire la quarantena, recuperare ausili medici, fare domanda all’Inps per contributi, persone sole che non possono uscire, richiesta di supporti informatici scolastici). L’Emporio ha attive varie tessere spalmate su tutto il saronnese (decanato di Saronno). Inoltre ha ricevuto dal Comune di Saronno una somma per sostenere col suo stile 37 famiglie. La CRI e il Banco Alimentare hanno a loro carico circa lo stesso numero di persone, sempre con il contributo del Comune.
Carrello sospeso: singoli cittadini si sono attivati per creare carrelli sospesi, così che in molti supermercati possano esserci carrelli in cui chi vuole lascia, chi ha bisogno prenda. Emporio, Sandalo, Banco alimentare sono in accordo con i supermercati per recuperare le eventuali eccedenze.
“Pensiamo che più importante delle associazioni siano le singole persone che anche con poco, possono farsi vicino a chi è in difficoltà, con azioni quotidiane: una telefonata, una domanda al vicino di casa, una spesa condivisa, informarsi se i bambini che abitano vicino a noi hanno un pc per seguire le lezioni, un canone di affitto ridotto. Chi fosse in situazioni difficili può rivolgersi al sacerdote, alla suora o al laico più vicino (i contatti telefonici delle parrocchie sono sul sito www.chiesadisaronno.it). Un primo rapido approccio per individuare il modo migliore per affrontare il problema. Se qualcuno fosse a conoscenza di situazioni particolari, con delicatezza è opportuno fare da tramite verso le associazioni che possono aiutarlo o verso il prete o la suora cui riferirsi”.
Allo stesso tempo domenica sarà rilanciata l’attività del Fondo cittadino di solidarietà che potrà destinare una somma ai bisogni più gravi e di entità maggiore, vagliati da una apposita commissione. Se volete saperne di più o fare un’offerta trovate l’iban sul sito www.chiesadisaronno.it/carita
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Commenti
Mica succede solo a Saronno, i sindaci e gli assessori fanno le foto, la carità (quella vera) lavora di nascosto….
Cioè, fatemi capire:
il sindaco Fagioli scrive i suoi pistolotti al prevosto per la festa del Voto
l’assessore Tosi riduce i servizi sociali all’incapacità di distribuire un solo pacco viveri in 15 gg
l’assessore Strano pontifica che il compito di un’amministrazione comunale è quello di sostenere il più possibile le persone che si trovano in difficoltà
e poi fa tutto il prevosto!
A casa! A casa! A casa! non se ne può più di questo circo barnum
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Forse perché soldi pubblici non ci sono…
Carrello Sospeso Saronno. Ad oggi è attivo nei due Carrefour cittadini, di fronte al teatro e in piazza Libertà, e all’Unes di via Volta. Grazie a tutti
Con umiltà e modestia, con impegno e saggezza i volontari delle associazioni cittadine sopra citate, senza sbandierare la loro azione costante di assistenza verso i più deboli, verso gli emarginati della Comunità, possono fungere da esempio a chi ha tanto da apprendere per capire l’aiuto concreto che si può dare a chi è in sofferenza.
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