Coronavirus, i dati della Lombardia: decessi crescono (+416), calano i contagiati (+1592)

MILANO – “I contagiati in Lombardia sono stati sinora 41007, oggi +1592; i ricoverati 11613, +461; in terapia intensiva 1328, +9, dove abbiamo 1600 posti letto perchè li abbiamo raddoppiati in poche settimane. I dimessi sono in tutto 9255, +293; mentre i decessi sono stati in tutto 6360, +416”. Come ogni giorni dall’inizio dell’emergenza l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha fatto il punto della situazione nella conferenza stampa del tardo pomeriggio in diretta su Facebook, da Palazzo Lombardia di Milano. Sui decessi, “ogni volta è una pugnalata. Dobbiamo essere consapevoli che è l’ultimo dato che andrà a calare, perchè si tratta di persone malate da tempo”.
“Sono arrivati anche 15 medici e infermieri polacchi, oggi anche 30 medici e infermieri albanesi” ha ricordato Gallera parlando degli aiuti internazionali.
Riguardo al dato locale dei contagi, nelle province; in quella di Como sono stati 1014, +111; in Brianza 2265, +179; Varese 812, oggi il dato è di +44.
29032020
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Commenti
Interessante l’osservazione geografica sui meridiani, anche se poi va in contrasto con i paralleli, viste le osservazioni di cui al punto 4). O si va per meridiani o per paralleli, oppure nessuna delle due quindi considerazione empirica non rilevante. Piccoli centri o grandi centri: in che senso? Bergamo o Brescia come li consideri? Piacenza è piccolo centro? Certo che se proporzionati alla popolazione di Milano! E di New York cosa dici? …piccolo?! Sull’esperimento, non avendo competenze non mi pronuncio, gli esperti sembra abbiano chiarito. Comunque, visto il tuo interesse, ti consiglio di vederti REPORT domani sera su RAI 3, parla di ciò che la Cina ha tenuto celato così potrai forse rivedere le tue teorie, che alla fine forse in qualcosa ci hai preso.
Buona serata.
Forse a qualche esperto potrebbero essere utili queste osservazioni:
1)Il coronavirus si diffonde in tutto il mondo ma l’andamento prevalente è da Est verso Ovest
2)Il virus diventa molto aggressivo e virulento solo fra i meridiani 30 ° e 45° . Al di sopra ed aldi sotto la mortalità si riduce intorno a 3% (più o meno come nelle influenze stagionali).
3) Contrariamente a quanto si crede aggredisce più i piccoli centri che le grandi città (vedi percentuale in rapporto abitanti).
4) Indipendentemente dalle misure adottate, da Firenze in giù il virus seguirà il percorso di una quasi normale influenza . Perde aggressività e virulenza cambiando ambiente (temperatura, pressione, umidità, areazione, ecc.)
5) Il problema irrisolto restala mortalità del 10% che si è avuto solo nella val padana (in tutto il resto del mondo si ferma fra il 2% ed un massimo del 5%).
6) il virus è stato prodotto in laboratorio? Ci dicono No perché ci sono diversi spezzoni di DNA cambiati e quelli di laboratorio hanno un solo segmento sostituito. Ma l’esperimento (a quanto sembra) consisteva proprio nel sostituire due o più piccoli segmenti della catena (invece di uno più grande). Non siamo sicuri che non abbiano raggiunto l’obiettivo prima della fuga del virus. In questo caso le ricerche sulla virulenza in val padana vanno adattate a tale ipotesi.
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