Visto da Varese: Un Natale di attesa per l’effetto Brexit

di EZIO MOTTERLE
Quale sarà l’effetto Brexit sul Varesotto? L’interrogativo, in attesa di conoscere i dettagli dell’ormai certa uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, pesano inevitabilmente per molti su questo Natale, già al centro di tanti problemi sul fronte dell’economia, dal ristagno della produzione alla crisi occupazionale. Va detto subito che il Regno Unito costituisce oggi il quarto approdo per le esportazioni dell’industria varesina, dopo Germania, Francia e Stati Uniti, evidenziando dunque uno stretto e importante legame commerciale. Il made in Varese colloca sul mercato britannico prodotti per 600 milioni di euro l’anno, mentre le importazioni si fermano a 330 milioni, dati relativi al consuntivo 2018. Un quarto dell’export è rappresentato dai mezzi di trasporto (sostenuti dal settore aerospaziale), seguono apparecchiature elettriche, macchinari, prodotti alimentari, articoli in gomma e plastica. Nei primi sei mesi di quest’anno si è già registrata una flessione del 2,7% sul valore esportato, che resta in ogni caso pari al 6% di quanto viaggia verso i mercati internazionali. Ma insieme alla prospettiva delle conseguenze sull’interscambio merci c’è quella legata alla gran quantità di cittadini del Varesotto che hanno scelto di emigrare in Gran Bretagna, in modo particolare a Londra e nell’Inghilterra, trovandovi una opportunità di vita e di lavoro. Sono circa 3400 oggi gli iscritti all’Aire originari della provincia di Varese residenti nel Regno Unito, un numero cresciuto notevolmente negli ultimi cinque anni (+80%) tanto da superare quello dei residenti ad esempio in Francia o Germania, ferma restando la quota maggiore che vive storicamente in Svizzera o Argentina. Ce n’è a sufficienza insomma per comprendere quanta attesa ci sia sotto l’albero per conoscere i dettagli della futura normativa post-Brexit, legata sia alla circolazione delle merci che a quella delle persone. Non sono previsti al momento mutamenti tali da determinare particolari scompensi sull’uno e sull’altro fronte, resta il fatto che anche moltissimi varesini di qua o di là della Manica vivranno con qualche apprensione quest’ultimo Natale con la Gran Bretagna dentro l’Ue. E in attesa di conoscere le nuove regole che toccheranno anche i viaggi per turismo, sempre gettonatissimi, cresce il numero di coloro, giovani soprattutto ma anche famiglie, che sceglieranno il Regno Unito, e la capitale Londra anzitutto, per festeggiare il Capodanno. Per l’ultima volta con in tasca semplicemente la carta d’identità.
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Commenti
Dopo questa notizia anche io la vivrò con un po’ di apprensione.
Ormai si poteva anche annunciare la catastrofe in modo da vivere un po’ più male il Natale.