Ottantenne sfrattato, Tosi: “Il suo comportamento quantomeno discutibile è causa della sua situazione”
SARONNO – Riportiamo integralmente la nota dell’Amministrazione comunale in merito all’ottantenne che sfrattato si vede costretto ad espatriare in Tunisia.
L’Amministrazione comunale ha deciso di intervenire in merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa sulla “storia del Signor Monti”, sperando che, una volta per tutte, si possano sgombrare tutti i dubbi e/o malintesi.
Il Signor Monti ad aprile 2014 aveva stipulato un contratto di locazione tra privati della durata di un anno per un monolocale arredato “ad uso di abitazione della sola parte conduttrice”, abitandolo, invece con la moglie sposata a dicembre 2013 e la figlia minorenne di lei. Alla richiesta di inserire la minorenne nel proprio stato di famiglia l’anagrafe ha dovuto opporre un rifiuto poiché l’unità immobiliare non era atta ad ospitare 3 persone. Il proprietario non ha dunque accolto la richiesta di rinnovo del contratto dato l’uso dell’immobile in difformità da quanto previsto dal contratto ed ha poi ottenuto lo sfratto per morosità.
Nel 2015, frattanto il signor Monti aveva chiesto di partecipare al progetto Lo.ca.re. lanciato dalla precedente amministrazione, che si basava sulla disponibilità dei proprietari di immobili ad affittarli a canone calmierato con garanzia da parte del Comune; il progetto, però, non aveva ottenuto gradimento da parte dei proprietari che non avevano messo a disposizione immobili.
Nel 2016, quindi, il signor Monti ha presentato domanda di partecipazione al bando per l’assegnazione di casa popolare ed in quel frangente si è scoperto che non ne aveva i requisiti, vantando a vario titolo diritti reali e di godimento su diversi immobili nei pressi di Saronno ed essendo titolare di un Isee tutt’altro che basso.
Non potendo dunque, presentare richiesta di casa popolare ed essendo imminente l’esecuzione dello sfratto dal monolocale privato di cui sopra, i Servizi Sociali, comprendendo lo stato di necessità del cittadino e l’intricata situazione giuridica e familiare in cui si era venuto a trovare, hanno presentato la vicenda all’apposita commissione comunale, che ha autorizzato a segnalare il nominativo del cittadino alla Sessa per l’assegnazione di un appartamento adeguato al nucleo familiare di tre persone – il Signor Monti, la moglie e la di lei figlia sebbene priva di residenza -. Sessa, com’è noto, è società partecipata dal Comune ma soggetto di diritto privato che conclude contratti in autonomia come qualsiasi proprietario immobiliare. La segnalazione era corroborata dalla disponibilità del Comune ad intervenire a sostegno del pagamento del canone in caso di necessità, mediante il ricorso ad un apposito fondo regionale. Al momento della stipula del contratto il Signor Monti ha falsamente dichiarato all’amministratore della società che lo stava predisponendo che il suo nucleo familiare era composto da 5 persone. A causa di ciò anziché assegnargli un appartamento adatto al nucleo risultante dallo stato di famiglia, gli è stato assegnato un appartamento più grande e più costoso in cui si è insediato con la moglie, la figlia di lei ed altri due figli della stessa arrivati nel frattempo da non si sa dove, senza mai pagare alcun importo a titolo di canone.
Dopo poco tempo sono iniziate le segnalazioni da parte dei coinquilini dell’andirivieni quotidiano ed in particolare all’ora dei pasti, di stranieri dall’appartamento, da cui il Signor Monti esce la mattina all’alba per fare ritorno solo a notte inoltrata, ed in un secondo momento dell’evidente presenza di persone nel box pertinente all’appartamento, così come in effetti accertato dalla Polizia Locale nel corso di un sopralluogo nel mese di giugno di quest’anno, che hanno riscontrato la presenza di tre parenti della moglie del Signor Monti nell’appartamento e di un clandestino privo di documenti – sedicente minorenne ma in realtà maggiorenne – nel box.
A seguito di ciò Sessa ha deciso di ottenere lo sfratto per morosità dall’appartamento del nucleo familiare, che nel corso del procedimento ha chiesto al Giudice la concessione del cosiddetto “termine di grazia”, cioè di un lasso di tempo entro il quale saldare l’arretrato per evitare lo sfratto ma nemmeno in questo periodo la famiglia del Signor Monti ha versato un acconto, provvedendo solo dopo la definitiva pronuncia del tribunale ad eseguire un modestissimo versamento pari a circa una mensilità rispetto ai circa tre anni di arretrato.
“Dai fatti riportati emerge chiaramente quanto il comportamento del Signor Monti sia stato in questi anni quantomeno discutibile e certamente causa della sua attuale situazione. Un’istituzione pubblica ha il dovere del rispetto delle normative affinché possa esserci una civile convivenza tra la cittadinanza. L’amministrazione Fagioli si è sempre comportata così con tutti i cittadini dal primo giorno di lavoro e lo continuerà a fare fino all’ultimo”. Sono le dichiarazioni dell’assessore ai Servizi Sociali, Gianangelo Tosi.
“Alcuni consiglieri di opposizione – è la stoccata finale dell’assessore – dovrebbero informarsi meglio prima di ergersi paladini delle cause perse”.
03112019
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Commenti
Chi scrive si dovrebbe vergognare di rendere pubblici fatti privati di un povero saronnese, pensi se spiattellassero i suoi cosa penserebbe.. è incredibile si quanto si parli di questa storia e non si trovi soluzione. Anziché criticare fatti ..
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L’inquilino 80enne comincia raccontando la sua versione.
Poi arriva la versione delle case popolari SESSA, e dell’amministrazione…
E’ un po’ difficile non parlare di alcuni fatti se vieni accusato di aver sfrattato immotivatamente un povero cardiopatico…
Ora Tosi ha detto la sua e per farlo deve entrare in qualche particolare, altrimenti non capisco altri commenti che si lamentavano del suo silenzio…
Il dubbio deve essere visto come un fatto positivo e quindi produrre domande ed esigere risposte…
Se la risposta però è tale che tutto è stato stato sbagliato da una sola parte a qualcuno magari può venire un’altro dubbio.
Ma ormai credo avremo un italiano in più all’estero.
Che vergogna questo modo di fare, Tosi.
I servizi sociali si suppone aiutino.
Non entro più nel merito della questione, perchè siamo arrivati a un punto in cui vengono ripetuti sempre i medesimi argomenti. Mi chiedo solo se tra le prerogative dell’Assessorato ai Servizi sociali ci sia quella di sciorinare coram populo i fatti privati di un cittadino, per di più di un cittadino che agli stessi Servizi si è rivolto per avere aiuto.
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DGPR 679/16, la normativa esiste e se lei, sig Indelicato, ritiene sia stata violata dall’assessore Tosi a mezzo stampa, è libero di intraprendere la strada dell’esposto alla magistratura. Ci faccia sapere poi come sarà andata a finire, se mai lo farà.
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Le faccio sapere subito: non ho mai parlato di reati, ma di stile di comportamento.
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lo si aiuta se rispetta la legge altrimenti lo si tratta di conseguenza. non è colpa del comune se si è cacciato in questi guai