Visto da Varese: Un’adunata nazionale degli alpini ai piedi delle Prealpi?

di EZIO MOTTERLE
L’immagine più emblematica e suggestiva resta l’ascesa annuale al Sacro Monte in ricordo della battaglia di Nikolajewka. Centinaia di alpini che nel rigido gennaio varesino, spesso sotto la neve, salgono pellegrini lungo la via sacra per ricordare i drammatici rigori di quei tragici giorni in terra di Russia nella seconda guerra mondiale. Senza contare l’altrettanto tradizionale festa della montagna che ogni anno, a cavallo di Ferragosto, raccoglie in vetta al Campo dei Fiori una vera moltitudine di persone, richiamate dal suggestivo paesaggio e dall’ottimo “rancio”. L’affetto di Varese per le Penne Nere è insomma fuori discussione, lo testimoniano anche le celebrazioni che ricordano sul territorio gli anniversari dei tanti gruppi locali dell’Ana. E così cresce l’interesse e il sostegno perché il capoluogo o comunque la provincia siano candidati a ospitare, prossimamente, un’adunata nazionale degli alpini, quella svoltasi quest’anno a Milano, programmata a Rimini per il prossimo anno e in attesa di una scelta fra le sedi concorrenti del 2021. L’idea è stata rilanciata qualche giorno fa dallo stesso sindaco di Varese, durante la manifestazione che ha ricordato in città il centenario di fondazione del corpo. Un’idea che corrisponde pienamente alla voglia del territorio di accogliere grandi iniziative, anche nella prospettiva delle olimpiadi invernali di Milano-Cortina che garantiranno sicuramente un indotto importante alla terra dei laghi. La città-giardino, già teatro di imponenti eventi sportivi, tra cui due campionati mondiali di ciclismo, è sicuramente attrezzata e può ovviamente attrezzarsi per accogliere l’invasione pacifica degli alpini. Ma c’è anche sul tappeto l’ipotesi che l’adunata abbia come epicentro il lago Maggiore, coinvolgendo la grande tradizione alpina delle tre sponde, quella lombarda, cioè varesina, quella piemontese e anche quella svizzera. Sempre con la città di Varese a fare da traino per un evento di portata internazionale, da vivere ai piedi delle Prealpi nel segno di una grande tradizione che accomuna migliaia di alpini e simpatizzanti, coinvolti quotidianamente sul fronte della solidarietà e dell’impegno civico. Solo chi ha vissuto direttamente un’adunata nazionale può comprendere lo spirito che anima una manifestazione di questo genere, che imbandiera a festa le città, ne esalta le tradizioni, le popola di un grande “esercito” colorato di veci e bocia con la penna sul cappello. Il tutto tra l’entusiasmo generale della popolazione con un contorno di eventi culturali e richiami storici tale da scrivere una pagina davvero tutta da ricordare. Per ora si pensa al grande raduno ferragostano, con un ricchissimo programma di iniziative, in attesa che un comitato ad hoc cominci a mettere nero su bianco la candidatura di Varese per una storica adunata nazionale. Magari nel 2022.