Lura, gli uccelli selvatici conquistano le vasche: ecco tutte le specie che hanno popolato i prati del Ceppo

LOMAZZO – SARONNO Dalle vasche di laminazione un incremento della biodiversità del Parco Lura. I nuovi ambienti creati contestualmente alle opere idrauliche per la laminazione delle acque del Lura hanno subito attirato gli animali selvatici, contribuendo all’incremento della biodiversità del Parco.
“Gli uccelli, per colorazioni, varietà e facilità di osservazione, sono sicuramente il gruppo più appariscente. Ora infatti è facilissimo per chiunque, passeggiando lungo le ciclabili realizzate nel progetto, osservare aironi, anatre ed altre specie che frequentano le nuove zone umide” spiega Andrea Viganò, noto ornitologo e naturalista.
“Già addirittura durante i lavori nuove specie avevano iniziato a frequentare l’area, tra queste il corriere piccolo, un minuto trampoliere meno di un pugno d’uomo, che ha l’abitudine di frequentare aree nuove, ancora instabili, da vero pioniere. L’area di laminazione del Lura ha intercettato il flusso migratorio primaverile degli uccelli facendo registrare delle presenze davvero significative. Tra le anatre, oltre al sempre presente e coloratissimo germano reale, si sono fatte ammirare la marzaiola, il cui maschio mostra una vistosa virgola bianca sulla testa ed il mestolone che deve il nome all’enorme becco di cui è dotato. Altre specie hanno attirato l’attenzione di appassionati e fotografi, si tratta di voltolino e schiribilla, due rari rallidi che come il porciglione (anche lui presente e osservabile!) frequentano le rive di stagni e fiumi celati fra la vegetazione ripariale. Si sono fatti vedere e fotografare “senza ritegno” dal punto di osservazione allestito in prossimità del laghetto: una cosa che non accade sovente.
Un’altra chicca del passo primaverile è stata la sosta del pettazzurro un bellissimo passeriforme che, come dice il nome, esattamente come per il pettirosso, ostenta nei maschi adulti un esteso petto azzurro inconfondibile. Grazie all’attenta osservazione di fotografi ed appassionati è stato possibile documentare la presenza di più individui che hanno evidentemente scelto l’area di laminazione del Lura quale sosta per rifocillarsi durante la migrazione.
Anche gli aironi frequentano assiduamente l’area: l’osservazione dell’airone cenerino è quotidiana certezza per chi vi va a passeggiare, ma sono stati osservati anche airone bianco, guardabuoi e tarabusino. Sicuramente altre specie si aggiungeranno a questo elenco”.
Insomma l’area di laminazione del Lura – denominata Prati del Ceppo – dimostra come opere idrauliche per la messa in sicurezza del territorio possano sposarsi con l’incremento della biodiversità e con la conservazione della natura. I primi dati sulle presenze di uccelli selvatici (anche specie rare ed esigenti dal punto di vista ecologico) confermano la bontà degli interventi realizzati e la cosa interessante è che siamo solo all’inizio: con la dovuta attenzione e una corretta gestione tutto questo non potrà che aumentare e confermare l’area come un sito di significativa importanza per la conservazione della fauna selvatica.
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20042019
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Commenti
Dal punto di vista della biodiversità l’area ci ha guadagnato parecchio, andando ad aggiungere qualcosa che nel Parco Lura mancava, un’area umida.
Ora spero che verrà tenuta sempre con attenzione.
Due soli appunti:
– Il sentiero che passa accanto a uno dei laghetti è troppo vicino all’area umida, diventando fonte di disturbo eccessiva.
– Gli osservatori (le barriere) hanno aperture troppo in basso per un adulto, in particolare quella principale. Di fatto rendendo impossibile l’osservazione o l’uso fotografico.