Visto da Varese: Industria, il 60% delle esportazioni arriva dal settore metalmeccanico

di EZIO MOTTERLE
L’industria metalmeccanica resta la bandiera dell’economia varesina, la produzione del settore (che occupa la metà degli addetti al manifatturiero) è in aumento, così come l’export, che cresce del 13%, anche se pesa sul futuro la preoccupazione per la situazione generale di incertezza. Al centro dell’analisi i dati sull’andamento congiunturale diffusi da Finmeccanica e quelli elaborati dall’Unione industriali della provincia. Dunque nel Varesotto a fine 2018 nel settore si registra un aumento della produzione nel 65,1% delle imprese, con ordini in crescita nel 36,3%. A trainare il metalmeccanico sul territorio è l’export, che nei primi nove mesi del 2018 (ultimo dato disponibile) è aumentato del 13,3%, arrivando a quota 4,8 miliardi di euro. Buono lo scenario occupazionale col netto calo delle ore di cassa integrazione ordinaria: quelle autorizzate l’anno scorso sono state 1,4 milioni, il 36,5% in meno rispetto al 2017. Per i prossimi mesi il 40,4% delle imprese varesine si aspetta un incremento della produzione, il 29,3% una stabilizzazione, il 30,3% una riduzione. Dati che però non devono illudere, sottolineano i vertici Univa, essi infatti si inseriscono in un quadro generale di crescente preoccupazione da parte degli imprenditori. Preservare l’industria metalmeccanica, che da sola rappresenta oltre il 60% dell’export varesotto, e stimolarne la crescita, deve essere comunque, si sottolinea, “la priorità di una politica nazionale e locale che abbia come obiettivo la salvaguardia dell’interesse generale”. Oggi il settore metalmeccanico in provincia di Varese comprende circa 3.160 unità locali, pari al 38% delle aziende manifatturiere presenti, gli addetti sono circa 43.500 (il 49% del totale), a 5.797 milioni di euro ammonta l’export nel 2017, circa il 59% della produzione locale che va verso i mercati di tutto il mondo (primi partner Germania, Francia e Regno Unito). Vasta nella meccanica varesina la gamma di produzioni; dalla minuteria alla costruzione di macchine utensili, dagli elettrodomestici agli apparecchi elettrici, e poi strumenti di precisione, elettromeccanica e soprattutto aeronautica. Tra le specializzazioni aeromobili, veicoli spaziali, apparecchi per uso domestico, motori, generatori e trasformatori elettrici, stampaggio e profilatura dei metalli, metallurgia delle polveri, prodotti della prima trasformazione dell’acciaio, apparecchiature di cablaggio, macchine per la formatura dei metalli, fino ai mezzi di trasporto. Un universo produttivo storico traino dell’economia locale. Che vuol continuare ad esserlo, col sostegno di una politica “più vicina alle imprese”.