Visto da Varese: Un’estate da record nella “città” di Malpensa

di EZIO MOTTERLE
Né Busto Arsizio né Varese. È Malpensa la prima “città” del Varesotto. Vedere per credere i numeri di questo agosto che documentano una presenza media (dato della prima metà del mese) di quasi 100mila passeggeri al giorno. Come insomma se ogni 24 ore l’aeroporto accogliesse ben più della popolazione di Busto (83.500 abitanti) o di Varese (80.500). Estate da record dunque per lo scalo della brughiera avviato ormai a superare i 24 milioni di passeggeri annui avvicinando sempre più l’obiettivo dei 30 milioni e spianando la strada a nuovi primati. Un milione e 300mila presenze in quindici giorni tra partenze e arrivi nel clou dell’anno ventesimo dell’aerostazione, nata con l’attuale conformazione nell’ottobre 1998, un aumento di circa il 10% rispetto allo scorso anno, già segnato da un altro notevole incremento. Mediterraneo, Usa, Oriente (grandi le prospettive di sviluppo per i collegamenti con la Cina), le mete turistiche vanno dal corto al lungo raggio, ma un quarto dei viaggiatori utilizza ormai linee intercontinentali, assicurando allo scalo una dimensione mondiale in linea con le sue storiche aspirazioni. Intanto i due terminal si adeguano al forte aumento di transiti con diversi interventi su cui spicca l’operazione di restyling da 20 milioni di euro prevista al T2, la “vecchia” aerostazione oggi culla di moltissimi e gettonatissimi voli low cost. Si guarda avanti, col grande interesse delle istituzioni locali (espresso di recente anche dai vertici della Regione Lombardia durante un incontro allo scalo con quelli della Sea) per un pieno decollo dell’aeroporto del Basso Varesotto cui tutti ormai riconoscono eccezionali potenzialità dopo gli anni in cui qualcuno lo aveva immaginato già verso al declino. Il tutto con un’attenzione particolare a far sì che lo sviluppo dei voli passeggeri, che si affianca alla crescita di quelli merci, tenga puntualmente conto degli intuibili problemi di convivenza con la popolazione che attorno all’aeroporto ci vive. Spesso senza far nemmeno parte della brulicante “città” di Malpensa, in perenne movimento sotto il cielo delle brughiera.