Visto da Varese. Con il treno oltre il confine dopo novant’anni

di EZIO MOTTERLE
Dopo quasi un secolo riecco, alle porte di Varese, un treno senza frontiera. Mentre ci si appresta a ricordare il 90esimo anniversario dalla chiusura al traffico internazionale della ferrovia Valmorea, entro fine anno infatti cominceranno a circolare i treni sulla nuova direttrice italo-svizzera resa possibile dalla bretella Arcisate-Stabio, prossima al completamento anche sulla tratta italiana. A quasi 90 anni dalla soppressione (sul confine) del treno che collegava Castellanza a Mendrisio, il Varesotto torna dunque ad avere un collegamento ferroviario transfrontaliero (Malpensa-Varese-Mendrisio), ferma restando ovviamente la ferrovia internazionale del Lago Maggiore che da fine Ottocento assicura, più a ovest, il primo e storico binario tra la provincia e la Svizzera attraverso il Luinese. Evoluzione di infrastrutture per nulla trascurabile, da osservare e valutare con attenzione, anche per le notevoli implicazioni economiche che ogni mutamento su questo fronte comporta. Le prospettive nell’area sono oggi – va ricordato – completamente diverse dagli albori del Novecento. La Valmorea venne inaugurata come transito internazionale nel 1926 e disattivata solo due anni dopo, nel giugno 1928 appunto, quando fu soppresso il collegamento tra Valmorea e il confine, valico di Santa Margherita, non lontano dal valico di Gaggiolo, proprio dove ci si appresta ora ad accogliere i nuovi treni della linea internazionale tra la Svizzera e lo scalo della brughiera via Varese. Allora pesarono le perplessità romane: stavolta nessun rischio di riserve da parte del governo. L’Arcisate-Stabio è attesa da decenni, sostenuta con forza oltre che a livello locale anche a livello nazionale. Nessun rischio insomma che 90 anni dopo si ripetano i dubbi e le riserve che all’epoca finirono per affossare ben presto il ruolo internazionale della Valmorea, rimasta attiva poi per qualche decennio ma senza più varcare il confine. Fino a diventare un’attrazione turistica per escursionisti e un sogno (davvero proibito?) per i tanti che ancora puntano al ripristino di questo storico collegamento fra Valle Olona e Canton Ticino. Tracciato strategico, superato tuttavia dalle nuove direttrici di collegamento via Chiasso e ora appunto Gaggiolo, sviluppatesi accanto alla ferrovia ormai definitivamente “morta”. Forse.