Visto da Varese: onde radio per superare l’emergenza

di EZIO MOTTERLE
A parte i rischi di calamità naturali, il Varesotto popolato da quasi 900mila abitanti dislocati fra grandi infrastrutture di trasporto e importanti attività produttive, tra laghi, fiumi, colline e pianura, richiede massima attenzione sul fronte della Protezione civile. Di qui una iniziativa pilota che punta a garantire una efficiente rete di radiocomunicazioni in grado di operare comunque superando l’emergenza nel caso di eventi catastrofici, e utilizzando per questo anche la preziosa esperienza dei radioamatori con la dotazione tecnica già presente sulle sedi municipali dotate di speciali antenne. La Prefettura di Varese sta mettendo a punto con l’Ari (Associazione radioamatori italiani) un piano che prevede esercitazioni col collegamento dei 139 Comuni della provincia: entrerà in funzione immediatamente nel caso di gravissimi eventi assicurando i preziosi collegamenti via radio operati da personale volontario specializzato. In pratica sarà riprodotto “in scala” a livello locale il sistema di radiocomunicazioni di emergenza nazionale testato periodicamente da anni con prove di connessione giunte ormai a quota 400. Si tratta di un contributo fondamentale, come ha ricordato il prefetto di Varese Giorgio Zanzi, per un territorio che mantiene su questo fronte una forte esigenza di massima tutela, a tutti i livelli. Il progetto dell’iniziativa, coordinata da Giovanni Romeo, presidente dell’Ari varesina e responsabile nazionale della rete radio di emergenza, è stato presentato ai radioamatori dal vice prefetto vicario Roberto Bolognesi, che ha illustrato con grande chiarezza ed efficacia il funzionamento del sistema attuale della Protezione civile, i suoi vari organismi e le sue caratteristiche operative, delineando anche il ruolo chiave dei radioamatori. Ci sono idee chiare e piani precisi in grado di fronteggiare anche la più drammatica evenienza. Nella speranza, ovviamente, che non si debba mai farlo.
12022017
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Commenti
Grazie ragazzi per quello che fate e che avete fatto, facendoci sentire più al sicuro.
Ho una certa età e ricordo bene l’importanza e il supporto dato dai radioamatori per ripristinare le comunicazioni durante il disastroso sisma in Irpinia nel 1980…così come si dimostrarono fondamentali anche in altri contesti più recenti, per coordinare le operazioni di soccorso, richiesta viveri e materiali.
Bravi, apprendo quindi molto favorevolmente iniziative come questa.
progetto vecchio come me….
ci sarà anche saronno?