Saronno, capire le opportunità del decreto salvacasa con gli esperti: incontro a Villa Gianetti

SARONNO – L’associazione della proprietà edilizia di Saronno, aderente a Confedilizia, da oltre 50 anni promuove convegni di aggiornamento sulle norme che investono i proprietari di case. Il prossimo lunedì 25 novembre, alle 20.45 in villa Gianetti, si terrà un convegno che vedrà Filippo Germinetti, Ambrogio Mantegazza e Pierluigi Barcella discutere delle opportunità del decreto salvacasa.
Il presidente dell’Ape, Filippo Germinetti, spiega le ragioni del prossimo convegno in Villa Gianetti di via Roma a Saronno: “Questo decreto – forse ambizioso nel titolo ma timido nei contenuti – rappresenta un passo in avanti perché offre spunti innovativi e semplificativi rispetto alle diffuse necessità di regolarizzare gli immobili per la loro commerciabilità. Il tema è complesso ed in alcune parti complicato. Ciò non toglie che i cittadini abbiano sempre diritto all’informazione aggiornata, anche quando il legislatore si rivolge agli addetti ai lavori”.
“La presenza del dirigente del settore Urbanistica ed edilizia del Comune di Saronno, Ambrogio Mantegazza, e di un professionista esperto come Pierluigi Barcella che fungerà da relatore, può offrire a tutti le chiavi interpretative fondamentali. Quantomeno per avere confidenza con le principali innovazioni del decreto: la monoconformità, il silenzio assenso sulle richieste di sanatoria, lo stato legittimo, le tolleranze, i nuovi parametri di abitabilità per le miniabitazioni ed il recupero dei sottotetti. C’è molto da imparare”.
“Si tratta di un decreto timido perché non introduce una riforma complessiva del testo unico dell’edilizia, ma aggiunge norme particolari e non risolutive. Il problema principale, quello della riabilitazione del patrimonio edilizio esistente, esisteva e continuerà ad esistere. Vero è che ogni immobile ha la sua storia e le sue peculiarità urbanistiche ed edilizie. E’ altrettanto vero che senza professionisti dedicatoi non si potrà mai uscire dalle secche di trascorsi indisciplinati. Ma è ancor più vero che l’eredità della cementificazione dissennata del dopoguerra non ci lascerà in pace ancora per molto tempo, ostacolando l’approccio alle sfide inevitabili del futuro, prime tra tutte quelle di quantità adeguate al calo demografico e di qualità edilizie compatibili sia con le innovazioni tecnologiche, sia con gli ecosistemi da salvaguardare”.