“Saronno in gioco”: il potere educativo del gioco conquista la città
SARONNO – Il ronzio costante dei dadi lanciati, risate di bambini e adulti che si mescolano, un fruscio continuo di carte e pedine: così la palestra Aldo Moro si è trasformata nel cuore pulsante di “Saronno in gioco“, il primo grande evento ludico della città, svoltosi sabato 16 e domenica 17 novembre. Oltre 600 persone, provenienti da ogni dove, hanno animato i 40 tavoli allestiti per l’occasione, rendendo questa prima edizione un’esperienza indimenticabile e ricca di spunti per il futuro.
Dietro a ogni tavolo, pronti a spiegare regole e strategie, c’erano esperti delle associazioni locali e volontari accuratamente formati. Dal gioco di ruolo per bambini ai più complessi titoli per adulti, c’è stato un universo di possibilità da esplorare, reso ancora più significativo dall’obiettivo educativo che ha permeato l’intera manifestazione.
L’ideatore dell’evento, Fabrizio Reina, un insegnante dalla visione lungimirante, ha chiarito sin dall’inizio lo scopo della manifestazione: abbattere il pregiudizio che vede il gioco come semplice intrattenimento. “Il gioco è un mezzo potentissimo per riflettere e crescere“, ha sottolineato Raina, e la due giorni ha dimostrato proprio questo.
Gli incontri “4 chiacchiere con“, che hanno visto alternarsi figure di spicco nel panorama ludico-educativo, hanno attirato l’attenzione di insegnanti, educatori e appassionati. Dal gioco di ruolo nella psicoterapia per adolescenti alle esperienze di gaming con bambini, ogni intervento ha aggiunto un tassello a una visione più ampia del gioco come strumento educativo e relazionale.
Forse il risultato più sorprendente è stato vedere persone di tutte le età sedute insieme attorno a un tavolo, intente a condividere strategie, idee e momenti di puro divertimento. Famiglie, adolescenti, educatori e giocatori esperti: tutti hanno trovato il loro posto in questa comunità temporanea. Per molti è stata un’opportunità di connessione che probabilmente non sarebbe mai nata altrove.
La collaborazione tra realtà associative e partner locali, tra cui la Fondazione Daimon, Vivaio Famiglia, Centro Sportivo Italiano, Terzo Conclave, InTerapia, Cascina Biblioteca, Gilda dei Narratori, Cascina Biblioteca e LudoVerse, ha reso possibile un evento così sfaccettato. Non solo un’esperienza ludica, ma un punto d’incontro tra professionisti e volontari, con richieste già arrivate per nuove iniziative future.
“Saronno in gioco” non è stato solo un evento, è stato un laboratorio di possibilità. I corsi per operatori ludici, organizzati in preparazione alla manifestazione, hanno gettato le basi per portare il gioco in ambiti educativi, scolastici e terapeutici. Gli insegnanti che hanno partecipato si sono detti entusiasti di integrare queste tecniche nelle loro classi, mentre gli organizzatori già lavorano a nuove collaborazioni per ampliare l’offerta nelle prossime edizioni.
E così, mentre si smontano i tavoli e si ripongono le scatole dei giochi, una cosa è certa: il gioco non si ferma qui. “Saronno in gioco” ha tracciato un percorso nuovo per la città, dimostrando che il divertimento può essere un potente strumento di crescita, incontro e trasformazione. Con l’entusiasmo che ha caratterizzato questo primo capitolo, il prossimo è già atteso con impazienza.
(foto dell’evento)
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