Torna Art Foyer, domenica 17 l’inaugurazione della mostra di Gianmaria Giannetti
SARONNO – Prosegue la nuova stagione di Art foyer, programma continuativo di mostre allestite nel foyer del Teatro di Saronno a cura di Associazione culturale Helianto e associazione Artigianarte (dell’artista Sabrina Romanò) in collaborazione con il Teatro Giuditta Pasta. Con “Been a while, seen a lot/ È passato un po’, ho visto molto”, Gianmaria Giannetti stupisce lo spettatore traghettandolo attraverso un personalissimo viaggio introspettivo, fatto di personaggi strani, alieni venuti dallo spazio, un po’ funesti ma buffi. Opere mosse ed animate da uno spirito poetico-sperimentale e permeate da un sottile e malinconico senso di ironia. Come di consueto il pubblico avrà modo di incontrare e conoscere il poliedrico artista ligure in occasione dell’evento di presentazione, programmato per domenica 17 novembre alle 18.
Un appuntamento reso ancor più speciale dall’imperdibile performance artistica degli attori dell’associazione. La presentazione si concluderà con il consueto aperitivo allestito a cura di Galli al Teatro. La mostra “Been a while, seen a lot/ È passato un po’, ho visto molto” di Gianmaria Giannetti è allestita a cura di Sabrina Romanò ed è visitabile nel foyer del teatro dal 17 novembre al 7
gennaio in occasione degli spettacoli in cartellone e negli orari di apertura della biglietteria.
“Nelle sue opere – commenta Sabrina Romanò – Gianmaria Giannetti eccita, scuote e colpisce l’attenzione dello spettatore traghettandolo attraverso un personalissimo viaggio introspettivo. Personaggi strani, alieni venuti dallo spazio, un po’ funesti ma buffi, sono quelli che si affacciano dai suoi lavori. Opere in cui l’artista sceglie di raccontarci di una vita passata, lontana ma non troppo, vissuta però con gli occhi del “ragazzo” di oggi. Non c’è niente che sta fermo, niente di permanente o esatto. Ci sono creature di ogni forma che entrano a passo di danza, o fluttuando, fanno il loro show e scappano prima che tu abbia avuto il tempo di fissarle. Ci sono parole erranti che non avevano voglia di stare nei libri o sulla pietra. Pensieri incompleti che non vogliono essere raggiunti. È come riuscire a guardare per un attimo la vera faccia delle persone, e scordarsela l’attimo dopo. È il mondo a cui sono stati tolti tutti i paletti che lo tenevano fermo al suo posto.”
(in foto: l’artista)