Saronno, 20 mila euro di sanzioni stradali non pagate: i guai dell’imprenditore edile che risultata nullatenente
SARONNO – E’ solo gravato da varie condanne passate in giudicato per reati finanziari e contro la persona, ha un debito nei confronti dell’erario di circa 17 milioni di euro e… non ha pagato sanzioni del codice della strada per oltre 20 mila euro. Del resto dichiarava di essere indigente al fisco.
Emergono nuovi particolari sull’imprenditore di origine partenopea al centro della vicenda dei furbetti del bonus facciate che ha visto ieri la chiusura dell’indagine con 23 indagati. QUI LA VICENDA DEL BONUS FACCIATE
L’attività investigativa condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Varese ha spiegato come l’imprenditore saronnese avesse creato un’identità fittizia, dichiarando redditi esigui che lo ponevano su una soglia di indigenza.
L’imprenditore da anni dichiarava di risiedere in un umile locale interrato in una palazzina alle porte di Saronno ma lo spazio era disabito oltre che non attrezzato per la vita quotidiana di una persona.
La realtà era molto diversa. L’uomo ha mantenuto un tenore di vita elevatissimo. Dall’analisi dei flussi finanziari emergeva chiaramente che l’imprenditore era solito vivere nel lusso, spendendo la ricchezza accumulata presso noti negozi di Milano del quadrilatero della moda, in ristoranti stellati e autovetture di alta gamma, oltre a frequentare le più prestigiose e costose località turistiche.
Il sistema di copertura creato, in grado di garantirgli impunità, lo aveva spinto anche a commettere continue violazioni al codice della strada: più di 20mila euro di sanzioni per violazioni al volante, non pagate perché agli occhi dello stato egli nulla possedeva.
Nel 2022 è arrivato il sequestro con una maxi operazione con pattuglie, unità cinofile e… l’elicottero. QUI IL SEQUESTRO
Il sequestro preventivo aveva interessato 72 fabbricati, 22 terreni (tutti ubicati nell’area territoriale di Saronno e Comuni limitrofi), 3 autovetture, 2 delle quali di alta gamma, 4 autocarri, più di 20 orologi di alto pregio, numerosi gioielli, 30 rapporti bancari/finanziari, € 65.000 in contanti, 7 società e relativi complessi aziendali. La stima dell’intero patrimonio è stato valutato, da parte dell’amministratore giudiziario, per una cifra corrispondente a oltre 15 milioni di euro.
Lo scorso 12 settembre, la Corte di Cassazione ha inoltre rigettato il ricorso proposto dal citato imprenditore di origine campana, attivo nella città di Saronno e zone limitrofe, avverso il provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Milano il 24 gennaio 2023.
Dopo che la Corte di Appello di Milano, l’11 gennaio 2024, aveva confermato il decreto di confisca di primo grado, la Suprema Corte ha chiuso definitivamente la vicenda, rendendo irrevocabile la confisca. L’intero patrimonio verrà dunque acquisito dall’erario. L’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati curerà la successiva fase di liquidazione e destinazione dei beni.
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Commenti
Buttare via la chiave, questi soggetti fanno danni incalcolabili alla comunità
Merita 20 anni di reclusione e la confisca di tutto!
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Purtroppo gli evasori nel nostro paese sono spesso coccolati