Un santuario gremito si commuove per l’ultimo saluto a Costanza Reina: “Sapeva incontrare e comprendere”
SARONNO – L’amore per la famiglia, dal padre Augusto ai figli, l’incontro ai tempi dell’università con don Giussani, l’impegno e la dedizione con cui ha affrontato la propria attività professionale, le amicizie, la fede e la lotta contro la malattia soprattutto durante la difficile e fatale recidiva. Sono tanti gli aspetti della vita di Costanza Reina che sono emersi oggi, mercoledì 16 ottobre, in un Santuario davvero gremito in ogni ordine di posto, nelle navate e sul sagrato. La comunità saronnese si è ritrovata per l’ultimo saluto alla 57enne, figlia dello storico amministratore delegato dell’Illva, Augusto Reina, fondatore dell’impero che ha portato il Disaronno ad essere li liquore italiano più bevuto al mondo. Nessuno ha voluto mancare: c’erano le autorità cittadine di Saronno e Caronno, tanti volti noti della società civile e del mondo imprenditoriale del Saronnese. Nutrita la delegazione della Caronnese, dai calciatori ai genitori delle giovanili, che avevano imparato a conoscere e apprezzare l’impegno di Costanza Reina, che, dopo la morte del padre, aveva iniziato a collaborare nella società rossoblu.
Durante l’omelia tanto cordoglio “per una vita spenta a soli 57 anni”, ma anche ricordi: dalla forza con cui Costanza ha affrontato la malattia alla sua fede a quella sua capacità di “incontrare, di comprendere e di capire che la rendevano unica”.
Al termine della funzione, dopo le indizioni con un pensiero a chi soffre per la guerra, a chi non c’è più, un ricordo del marito Umberto. Un breve ma toccante intervento con un grazie a tutti i presenti anche per l’affetto che ha circondato la famiglia nelle ultime ore, con un intenso ricordo una lettera di Costanza grata per la famiglia e gli anni di condivisione e anche un invito a chiudere la cerimonia con un canto, mancato alla cerimonia di matrimonio, avvenuto proprio in Santuario, e la cui assenza aveva lasciato un po’ di amarezza fino a diventare un ricordo ad ogni anniversario.
Quindi la bara con un cuscino di eleganti fiori bianchi è uscita sul sagrato sotto una pioggia battente: sotto centinaia di ombrelli amici, dipendenti, familiari, conoscenti si sono stretti intorno alla madre, ai figli e al marito per un ultimo messaggio di condoglianze e di vicinanza.
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