Associazione Helianto compie 20 anni: la storia tra Rovello e Saronno
ROVELLO PORRO / SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’associazione culturale Helianto, che compie 20 anni.
L’associazione Helianto nasce, esattamente 20 anni fa, da una intuizione del pittore rovellese Gianluigi Alberio, desideroso di riunire persone amanti dell’arte e della cultura, in un gruppo dichiaratamente apolitico e senza scopo di lucro. Prende così forma Helianto, una quindicina di teste con tante idee. Il 3 novembre del 2004 è stato firmato l’atto costitutivo e si sono fissati gli scopi dell’associazione artistico culturale rovellese: diffondere la cultura in tutte le sue forme, proporsi come luogo di incontro, favorire l’incontro tra le arti.
Da allora, come si dice, di acqua ne è passata sotto i ponti. Dei soci fondatori sono rimasti Simone Giarratana e il presidente Claudio Pagelli. Nel 2014 entrano a far parte del gruppo Chiara Angaroni, Alessandro Boscardin e Tommaso Colombo. Da un paio di anni l’Associazione può contare anche sulle competenze di Marco Turetta. Centinaia, in questi 20 anni di intensa attività sul territorio, gli eventi organizzati da Helianto: mostre, concerti, letture, presentazioni di poeti e scrittori.
In particolare, ricordiamo il concorso nazionale di poesia “Daniela Cairoli”, organizzato insieme all’associazione “Per un mercoledì diverso”, concorso patrocinato dal Comune di Rovello Porro e da Wikipoesia. Altro evento centrale, il Concorso on line dedicato agli aforismi “La lingua del girasole”, che vanta la prestigiosa collaborazione con la casa editrice d’arte Pulcinoelefante, di Alberto Casiraghy.
Molto intensa anche la collaborazione con la città di Saronno. Da due stagioni, infatti, prosegue con successo l’importante rassegna d’arte “Art Foyer” al Teatro Giuditta Pasta, organizzata proprio da Helianto, insieme all’associazione Artigianarte, di Sabrina Romanò.
Insomma, 20 anni di vita, di arte, di cultura. Una esperienza umana fatta di incontri, di passione, di lavoro e di amicizia. Perché, come ci ricorda lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun “con la cultura si impara a vivere insieme; si impara soprattutto che non siamo soli al mondo.”
(foto archivio: un momento del concorso La lingua del Girasole di Helianto)