Bitcoin e oro: la correlazione tocca un massimo di cinque mesi, ma Ethereum segue un percorso diverso
Bitcoin può essere il nuovo bene rifugio ? Intanto Ethereum non ne segue il trend e nuovi progetti si fanno largo tra gli investitori
L’oro, considerato uno degli asset più sicuri e storicamente stabili, ha recentemente raggiunto un nuovo massimo storico, toccando i 2.670 dollari l’oncia. Parallelamente, la correlazione tra Bitcoin e il prezioso metallo ha raggiunto il livello più alto degli ultimi cinque mesi, secondo i dati di IntoTheBlock.
Bitcoin e oro: crescita della correlazione
Bitcoin e oro sono spesso accostati per le loro somiglianze strutturali, come l’offerta limitata e l’assenza di una gestione centralizzata. Nonostante Bitcoin sia un asset molto più recente e volatile rispetto all’oro, diversi analisti e sostenitori vedono la criptovaluta come una versione digitale del metallo prezioso. Essi sottolineano che, sebbene Bitcoin sia più giovane e con una capitalizzazione di mercato inferiore, presenta vantaggi legati alla sua natura digitale e alla sua offerta fissa di 21 milioni di unità.
Ha fatto scalpore la dichiarazione di due mesi fa del numero uno di BlackRock, Larry Fink, che ha fatto mea culpa, riconoscendo di essersi sbagliato cinque anni fa e ribadendo che il Bitcoin è “oro digitale”, uno “strumento finanziario legittimo” che “permette di avere ritorni non correlati”. Fink ha anche dichiarato che Bitcoin “è uno strumento in cui si investe quando si è più spaventati, quando si crede che un paese abbia un deficit eccessivo e stia svalutando la propria moneta o che la sus economia sia in una situazione critica”. La decentralizzazione di Bitcoin e la sua non correlazione con i governi gli permette di avere un proprio ruolo nell’economia.
https://video.milanofinanza.it/video/bitcoin-larry-fink-mi-sono-sbagliato-e-oro-digitale-e-permette-di-avere-ritorni-non-correlati-kXnY4uCGEdrr
Tuttavia, Bitcoin non convince tutti e resta spesso criticato per la sua volatilità, soprattutto dai detrattori come l’economista Peter Schiff. In condizioni di incertezza economica o tensioni globali, ci si aspetta che i due asset seguano traiettorie simili, ma non sempre accade.
Secondo i dati di IntoTheBlock, nel corso del 2023, Bitcoin e oro hanno avuto andamenti simili durante i mesi di marzo e aprile, per poi divergere a maggio e luglio. Recentemente, però, la correlazione è tornata a crescere, raggiungendo ieri un valore di 0,75, il livello più alto da aprile.
Ethereum: una storia diversa
Se da un lato Bitcoin sembra rafforzare il suo ruolo come bene rifugio, lo stesso non si può dire di Ethereum. La correlazione tra ETH e oro è bassa, indicando che Ethereum è percepito come un asset più speculativo e legato alla crescita piuttosto che un rifugio sicuro. Il prezzo di Ethereum è influenzato maggiormente dalle dinamiche interne al suo ecosistema, come l’attività legata alla DeFi (finanza decentralizzata) e allo staking, piuttosto che dai fattori economici globali.
Questo dimostra che ETH svolge un ruolo differente nel panorama delle criptovalute, più orientato verso l’innovazione tecnologica e la crescita piuttosto che verso la conservazione del valore.
L’oro come bene rifugio e l’Influenza delle Banche Centrali
La recente ascesa dell’oro può essere attribuita a diversi fattori. Tra questi, la crescente domanda delle banche centrali di Paesi come Cina, Turchia e India, che hanno accelerato la conversione delle loro riserve da valuta fiat ad oro in seguito alla guerra in Ucraina. Questo trend riflette una crescente sfiducia nelle valute tradizionali, in particolare in quelle degli Stati occidentali, e rafforza il ruolo dell’oro come bene rifugio.
Bitcoin: l’influenza di fattori esterni
Negli ultimi mesi, la crescita di Bitcoin è stata alimentata principalmente da fattori esterni, come i proclami pre-elettorali di figure politiche come Donald Trump e Kamala Harris, che hanno spinto il mercato delle criptovalute. Tuttavia, nonostante questa spinta, Bitcoin ha faticato a mantenere lo stesso status dell’oro come bene rifugio, nonostante nell’ultimo anno sia cresciuto del +31%, a fronte del +21% dell’oro.
La recente introduzione di ETF su Bitcoin ha contribuito a rendere l’asset più accessibile e inseribile nei portafogli di investitori istituzionali, ma questo non ha ancora eliminato la percezione di Bitcoin come un asset speculativo e volatile rispetto all’oro, considerato ancora il rifugio sicuro per eccellenza.
Investitori sempre più focalizzati sulle prevendite crypto: nuove opportunità di crescita nel mercato delle criptovalute
Un’alternativa per gli investitori negli ultimi tempi sono le ICO (Initial Coin Offering), le prevendite di criptovalute.
Sono un metodo utilizzato da nuovi progetti blockchain per raccogliere fondi prima del loro lancio ufficiale sul mercato. In genere, gli investitori possono acquistare token a prezzi scontati rispetto a quelli che verranno offerti successivamente al loro listing su exchange. Questo approccio permette ai progetti di ottenere capitale iniziale e agli investitori di partecipare in fase precoce, con il potenziale di ottenere profitti significativi se il progetto avrà successo. Alcune di queste impazzano sul web con risultati eclatanti e prospettive promettenti
Pepe Unchained: la prima meme coin su Layer2
Nel mondo di Pepe Unchained, la leggenda di Pepe incontra la tecnologia all’avanguardia della blockchain Layer 2. Il progetto promette il doppio delle ricompense di staking, grazie a costi transazionali più bassi e a una velocità 100 volte maggiore della Layer1. Il tutto alimentato dal divertimento delle meme coin.
Le blockchain di layer1, come Ethereum, possono essere soggette a congestione, che si traduce in transazioni più lente e commissioni elevate. Le soluzioni di Layer 2 risolvono questi problemi elaborando le transazioni al di fuori della blockchain principale, riducendo il carico su di essa e rendendo possibile un’esecuzione più rapida ed economica delle operazioni.
La prevendita ha superato la cifra record di 15 milioni e 500 mila dollari, con il prezzo del token aumentato a $0,00985 dal prezzo di partenza di $0.008 a giugno 2024. Va da sé che in progetti come questo il tempismo è essenziale. Prima si partecipa all’investimento, prima si possono ottenere profitti. Un grosso incentivo per gli investitori sono le ricompense di staking che al momento ammontano al 138% p/a.
Partecipare a queste prevendite può offrire l’opportunità di ottenere ritorni significativi, ma gli investitori devono essere consapevoli del fatto che le potenziali ricompense sono accompagnate da un alto grado di incertezza. Tuttavia, per chi è disposto a scommettere su progetti innovativi, queste prevendite potrebbero rappresentare un trampolino verso grandi guadagni.