Vademecum contro le truffe: le indicazioni della prefettura di Varese
VARESE – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del prefetto Salvatore Pasquariello relativo alle truffe.
Nel tardo pomeriggio del 27 agosto scorso è stata perpetrata a Gavirate una truffa ai danni di una coppia di anziani. Il malvivente ha fatto leva, come spesso accade, sulla sensibilità delle vittime toccando gli affetti a loro più cari, in questo caso è stato annunciato il coinvolgimento della figlia in un grave incidente. Dopo aver compreso il raggiro e aver denunciato il fatto ai carabinieri del luogo, la figlia ha reagito in maniera inusuale, ma sicuramente incisiva, inviando a “La Prealpina” una lettera: “Tramite La Prealpina, desidero rivolgermi direttamente a lei, al giovane che martedì 27 ha attuato una truffa subdola e vigliacca ai danni dei miei anziani genitori.”
“Scrivo – continua – non già nella speranza che lei legga queste righe: non che non ne abbia la capacità (capacita che, tra l’altro, ha acquisito intorno al sei anni grazie a una legge di quello Stato di cui oggi si fa beffe… ma perché immagino che il suo sforzo di lettura si limiti ai messaggi sul cellulare o a qualche stupido post su qualche inutile social. Scrivere potrà forse servire a me, per tentare di capire e soprattutto per fare decantare la rabbia. Confesso che ieri ho coltivato pensieri di vendetta, da attuare con metodi probabilmente illegali e sicuramente moralmente discutibili. Ma ora, a mente più lucida, mi sono detta: «Che cosa posso augurare di peggio a un essere umano dimostratosi miserevole, abbietto e vigliacco? Cosa c’è di peggio che vivere ogni istante della propria esistenza sapendo di poterlo fare grazie e a costo della sofferenza altrui? Lei, signor truffatore, si è dato da solo la sua condanna e la sua pena: essere considerato dalla maggior parte degli esseri umani, categoria cui dovrebbe appartenere, e quindi dai suoi consimili, un parassita dannoso e pericoloso, un rifiuto da evitare, un essere ripugnante da cui stare alla larga il più possibile. Nella improbabile ipotesi che venga fermato dalle forze dell’ordine, la mia ingenua e utopica visione del mondo vorrebbe che Lei venisse destinato non già al carcere, ma all’assistenza e all’aiuto di quegli anziani che ha sfruttato e ingannato. Mi creda, ne ricaverebbe insegnamenti ben più preziosi dei pochi monili rubati che ora ha in tasca. Non le auguro nessun male: le auguro di vivere a lungo, tanto a lungo da sperimentare la fragilità e la debolezza di cui ha approfittato, le auguro di diventare anziano e bisognoso di quella solidarietà che imparerà a riconoscere e che ora è quanto di più lontano dal suo orizzonte».”
L’ignobile episodio e la successiva reazione sono state lo spunto per indurre lo scrivente a fare seguito alle note n. 31153 del 6 dicembre 2022 e 4077 del 9 febbraio 2023 di uguale oggetto, con le quali è stato trasmesso il “Vademecum redatto dalla Prefettura di Varese con il supporto delle forze dell’ordine e della polizia postale” sui “casi ricorrenti di truffe ad anziani”, sui “casi ricorrenti di truffe commerciali” e sui “casi ricorrenti di truffe tramite sistemi informatici”.
In proposito, si conferma preliminarmente che sono in aumento i casi in cui le truffe vengono impedite dalle forze dell’ordine o dalle stesse vittime quando mostrano prontezza a reagire e ad allertarle.
Continuano tuttavia a registrarsi i casi in cui una o più persone, mediante artifici o raggiri, si introducono nelle abitazioni e, qualificandosi come tecnici dell’acquedotto o del gas metano o dell’energia elettrica come operai di cantiere, talvolta accompagnati da persona travestita da vigile urbano o da carabiniere, con il pretesto di controllare perdite o contaminazione degli impianti, convincono le vittime, soprattutto persone anziane, a depositare monili d’oro, gioielli e somme di denaro contante all’interno di frigoriferi o congelatori o forni o sul tavolo, per poi, appena le vittime stesse si distraggono, impossessarsene e darsi alla fuga; talora i truffatori spruzzano delle sostanze malcodoranti e simulano dei guasti o delle contaminazioni agli impianti.
In questo reato, oltre alla perdita patrimoniale, la vittima subisce rilevanti conseguenze psicologiche e danni morali: infatti, molto spesso l’anziano non si sente solo derubato dei valori che normalmente sono quelli dei quali è in possesso, ma subisce anche una sorta di furto di identità, di ricordi, di situazioni care in generale, e soprattutto di quella parte di sicurezza gestionale e decisionale per la propria persona che ancora era riuscito a preservare dal passare del tempo.
Delle indagini condotte dalle forze dell’ordine, emerge che la parte del danno psicologico subito è significativamente prevalente rispetto a quello economico, in quanto crea umiliazione nell’anziano e mina la sua fiducia nelle proprie capacità.
Ciò detto, si prega di continuare a dare il massimo impulso all’attività di diffusione e illustrazione del vademecum in argomento e di evidenziare altresi che:
- il personale degli enti gestori dei servizi idrici, dei servizi del gas metano e dei servizi dell’energia elettrica che si reca nelle abitazioni per effettuare la lettura dei contatori deve essere sempre munito dell’apposito tesserino di riconoscimento, che dovrà essere esibito su richiesta degli utenti;
- i suddetti gestori non effettuano controlli sulla qualità dell’acqua a domicilio, né manutenzioni o riparazioni sugli impianti post-contatore come caldaie, scaldabagni ed elettrodomestici; in ogni caso nessuno è autorizzato ad incassare denaro, assegni o qualsivoglia pagamento per il servizio idrico e per gli altri servizi, recandosi a casa degli utenti;
- il personale incaricato della lettura non è in alcun modo autorizzato a richiedere in visione le bollette o altri documenti contrattuali a domicilio.
In sintesi, si pregano in particolare:
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- I sindaci di continuare a promuovere ogni utile iniziativa, in particolare sia l’effettuazione di specifiche visite a domicilio degli anziani, raccordandosi anche con le Forze dell’Ordine e con le Parrocchie per riunioni esplicative, sia l’ulteriore sensibilizzazione degli aderenti alla rete del “controllo del vicinato”;
- il dirigente dell’ufficio scolastico territoriale di Varese di continuare a curare la diffusione del vademecum agli studenti, soprattutto a quelli che iniziano quest’anno il ciclo di studi, affinché, per il loro tramite, siano raggiunti gli anziani delle rispettive famiglie, nell’ambito della “alleanza nonni-nipoti”;
- I dirigenti provinciali dell’Inps, di Poste Italiane e degli enti gestori dei servizi idrici, del gas metano e dell’energia elettrica di trasmettere il predetto documento ai rispettivi utenti anziani, accompagnandolo con una propria nota di ulteriore sensibilizzazione riportante il logo degli enti medesimi e trasmettendone copia allo scrivente;
- I vicari episcopali di continuare a curarne la diffusione, tramite i prevosti, ai fedeli anziani, anche con specifici incontri nelle parrocchie e gli oratori presenti sul territorio della provincia, da organizzare raccordandosi eventualmente con le forze di polizia e con gli amministratori e le polizie locali.
- I direttori degli organi d’informazione di continuare a diffondere periodicamente il contenuto del vademecum in argomento.
Un’iniziativa “trasversale” che si ritiene utile suggerire nuovamente consiste nella diffusione del filmato informativo (di 2 minuti e 50 secondi) dal titolo “Nonni e nipoti insieme contro le truffe”, realizzato dalla Questura di Varese con la collaborazione della famiglia Lella e Alfredo Ambrosetti e del regista Marco Caronna. Il link è il seguente https://www.youtube.com/watch?v=9ZKhJ5TobYo; esso risale al maggio 2021 e viene diffuso sui monitor di punti strategici come l’Aeroporto di Malpensa, le stazioni ferroviarie, gli ospedali, le cliniche e i centri diagnostici della provincia.