Ex Isotta, l’attesa è quasi finita: tra una settimana la presentazione del nuovo progetto
SARONNO – Il nuovo progetto per l’area ex-Isotta Fraschini è finalmente pronto, e verrà presentato alla città da Saronno Città dei Beni Comuni – società proprietaria dell’area – giovedì 11 luglio alle 20.30 all’auditorium della scuola Aldo Moro di Saronno, sede ormai abituale degli incontri di Officina Vivaio.
Questo progetto, la cui definizione tecnica è Programma Integrato d’Intervento (PII) e che verrà protocollato ufficialmente all’inizio della prossima settimana al Comune di Saronno, è il passaggio più importante dei quasi quattro anni di lavoro sull’area, presentati nei tanti incontri pubblici iniziati nel gennaio del 2022.
Il PII contiene al proprio interno, raccolti in 60 tavole e 10 relazioni tecniche, tutti gli elementi necessari per la definizione del progetto ideato sull’area ex-Isotta Fraschini, un nuovo brano di città cruciale per il futuro di Saronno e per la ricerca di una sua nuova identità.
A raccontare funzioni, spazi, volumetrie, mobilità e i principi fondanti del PII saranno l’urbanista Paolo Pomodoro, il Senior Architect di Studio CZA Michele Corno, il Senior Transport Consultant Project Manager di Systematica Samuele Camolese e l’agronomo Francesco Radrizzani. Tutti saranno come sempre a disposizione del pubblico per domande aperte al termine della presentazione.
L’incontro è aperto al pubblico
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Commenti
Quando ci spiegheranno chi incasserà l’ utile della vendita delle case capiremo tante cose…
Non sarebbe male se si creasse una cittadella dello sport. Vista la carenza di strutture sportive adeguate: basket, pallavolo, rugby…..
Lo spazio non manca
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Forse meglio riservare uno spazio pubblico così centrale a spazi ad accesso gratuito, con bassi costi di manutenzione (come dei playground dove tutti possono entrare sempre e non solo i tesserati), a edifici che non diventino mangiatori di spazio con i parcheggi per le auto (cosa che sarebbe un palazzetto o simili) e che non costino decine di milioni di euro per essere realizzate, che non si capisce come pagarli. E che magari non restino senza scopo se un domani le società sportive calano come numero di tesserati (quanti di Saronno, poi?) o necessità di categoria.
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Anche una bella grande moschea per le nuove realtà sociali no?
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