“Sarò un saronnese a Bruxelles”, Librandi parla di sport
Lo sport e è uno dei progetti con cui l’Italia può tornare protagonista in Europa. A spiegare come fare Gianfranco Librandi imprenditore saronnese candidato per la prossima tornata elettorale europea con la lista Stai uniti d’Europa.
QUI L’INTERVISTA A GIANFRANCO LIBRANDI
Lo sport è un settore in cui le responsabilità dell’Ue sono relativamente nuove in quanto sono state introdotte solo con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona nel dicembre 2009. Quindi è stato in quest’occasione che è stata conferita all’Unione la competenza per sostenere o integrare l’azione degli Stati membri nel settore dello sport, stabilendo che l’Unione “contribuisce alla promozione dei profili europei dello sport, tenendo conto delle sue specificità, delle sue strutture fondate sul volontartiato e della sua funzione sociale ed educativa.
L’Unione Europea ha adottato diverse iniziative per promuovere lo sport in Europa. Nel 2017, I’U.E. ha lanciato il programma Erasmus+ Sport, che mira a sostenere lo sviluppo di attività sportive a livello locale e regionale, nonché a promuo- vere la cooperazione transnazionale nel settore dello sport.
Inoltre, I’Ue ha anche istituito il Forum europeo del- lo sport, che riunisce rappresentanti di organizzazioni sportive, autorità pubbliche e altre parti interessate per discutere questioni relative allo sport e alla politica sportiva.
È stata altresi istituita anche la settimana europea dello sport, che si svolge in tutta Europa, ed incoraggia i cittadini europei a restare attivi nella vita quotidiana.
Il vigente Piano di lavoro dell’Unione europea per lo sport (2021-2024), poi, si concentra sull’integrità e i valori nello sport, sulle dimensioni socio economiche e ambientali delle attività sportive e sulla promozione della partecipazione allo sport, nonché sull’attività fisica salutare.
Mi piace sottolineare che in tutte le azioni e gli atti dell’Unione Europea viene sottolineato con forza il concetto di “funzione sociale ed educativa dello sport”.
Lo sport, infatti, non deve essere solo professionismo o agonismo ma deve essere visto anche e soprattutto come strumento primario per diffondere fra i cittadini, fin da giovanissimi, i valori della lealtà, del rispetto delle persone e delle regole, della solidarietà, oltre che promuovere l’inclusione e contrastare i fenomeni di intolleranza e discriminazione.
E proprio in quest’ottica, non esiste uno “sport principe”, ma tutte le attività sportive, anche le minori e meno seguite, sono messe sullo stesso piano.
E da questo punto di vista sono fortemente impegnato a contribuire a creare un regime fiscale che possa agevolare e sostenere le Associazioni sportive dilettantistiche, che attualmente si trovano in grave difficoltà a sostenere investimenti per la ristrutturazione dei loro impianti sportivi a causa del peso dell’onere IVA.
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