Corpus Domini a Saronno: auguri per l’anniversario di sacerdozio a don Massimiliano, don Riccardo e don Luca
SARONNO – Si è svolta in Santuario la celebrazione per il Corpus Domini, domenica 2 giugno alle 20.30, a causa della pioggia. Numerosi i fedeli presenti e anche i ragazzi della prima comunione accorsi con la loro tunica bianca per assistere all’esposizione del Santissimo. Alla presenza di tutta la diaconia della comunità pastorale Crocifisso Risorto, il decano, don Riccardo Pontani, nel suo intervento ha ricordato il significato dell’Eucarestia: “Siamo qui raccolti attorno all’Eucarestia e vogliamo metterci alla scuola dell’Eucarestia per imparare a vivere, amare, abitare il nostro tempo. Eucaristia vuol dire rendimento di grazie. Celebrare l’Eucaristia vuol dire vivere con senso di gratitudine, che si fonda sulla memoria dei benefici e dei doni ricevuti”.
“La presenza dei ragazzi della prima comunione ci aiuta a dire grazie per la Sua presenza nell’Eucarestia.
Vedere i ragazzi nel loro abito bianco ci suscita tenerezza ma dovrebbe farci porre una domanda: che ne è della mia prima comunione? Del cammino nella vita con la compagnia di Gesù? A distanza di tanti anni che ne è del mio nutrirmi del Signore, dell’accostarmi alla mensa del Signore? Bisogna essere grati del proprio cammino di fede”.
Non sono mancati gli auguri per gli anniversari di sacerdozio “per don Massimiliano, don Riccardo e don Luca. C’è molta gratitudine per il loro cammino in mezzo a noi.
In questi mesi, dalla morte di Don Claudio, tutti i sacerdoti di Saronno si sono dati molto da fare e come squadra hanno continuato a essere pastori per guidare questa nostra comunità”.
Un saluto in particolare è stato rivolto a don Alberto Corti, sacerdote del Prealpi: “Un grazie a don Alberto per i tanti anni in questa città: lascerà Saronno a settembre è perciò lo ringraziamo per il tanto bene fatto. La gratitudine deve diventare lo stile di vita del cristiano”.
L’intervento di don Riccardo Pontani si è concluso con un ultimo pensiero: la gratitudine. “Di peccati se ne possono fare tanti o pochi, sono sempre quelli. Ma c’è un peccato grande: l’ingratitudine che diventa mal contento, che diventa avere sempre il muso lungo.
Un cristiano non può vivere con ingratitudine.
L’Eucaristia é anche il dono di Gesù che si dona a noi e ci salva. Cristo ci insegna e indica la via che anche noi, nella nostra vita quotidiana, siamo chiamati ad essere, diventando offerta di bene, di pace, di riconciliazione e di speranza per il mondo.
L’offerta intesa come dedizione, per gli impegni più piccoli e più grandi: scuola, lavoro, famiglia, casa, affetti. Questo significa fare della nostra vita un’offerta. Mettiamo davanti al Signore il desiderio di fare la nostra parte per offrirgli il bene di cui siamo capaci. Offriamo nel nostro quotidiano la nostra vita per il bene di chi ci sta accanto. Saremo così veri figli di Dio che, nutrendoci dell’Eucarestia, sapremo fare della nostra vita un vero dono per gli altri. Ci assista Maria santissima nel vivere nella gratitudine e nell’offerta a Dio Padre”.
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