“Sarò un saronnese a Bruxelles”, Librandi parla di lotta alla burocrazia
La burocrazia è uno di quei problema su cui l’Italia può migliorare lavorando con l’Europa. A spiegare come fare Gianfranco Librandi imprenditore saronnese candidato per la prossima tornata elettorale europea con la lista Stai uniti d’Europa.
QUI L’INTERVISTA A GIANFRANCO LIBRANDI
Che la burocrazia in Italia sia uno dei maggiori problemi che frenano la crescita economica è un dato di fatto. Secondo uno studio pubblicato dalla CGIA di Mestre, in Italia sono vigenti circa 160.000 norme, di cui poco più di 71.000 approvate a livello nazionale e le rimanenti 91.000 emanate da Regioni ed Enti locali.
Il confronto con altri Paesi europei è decisamente preoccupante e scoraggiante: 7.000 leggi presenti in Francia, 5.500 in Germania, 3.000 nel Regno Unito. Per dirla in un altro modo, in Italia ci sono 10 volte la somma delle norme vigenti in Francia, Germania e Regno Unito.
L’espletamento delle relative procedure amministrative sottrae ogni anno alle nostre aziende 550 ore di lavoro, con un costo di più di 100 miliardi, di cui oltre 80 a carico delle PMI. Ed oltre al resto, le leggi vigenti sono complicate, scritte in modo difficilmente comprensibile, spesso anche contradditorie, il che rende difficile e lenta la loro applicazione, creando una situazione di incertezza e confusione interpretativa. Da qui nascono costi, inefficienze, rallentamenti.
Se allora vogliamo diminuire il peso della burocrazia che soffoca il nostro sistema economico, dobbiamo partire da qui.
Il nostro sistema va rivisto, snellito, le aziende devono poter produrre senza essere imbrigliate da lacci e lacciuoli, che oltre al resto disincentivano gli imprenditori stranieri che vogliono investire in Italia e tutti coloro, a partire dai giovani, che intendono iniziare nuove attività imprenditoriali. Molte imprese italiane rischiano di soccombere di fronte al peso della burocrazia.
L’U.E. dovrebbe stimolare la semplificazione del sistema burocratico, per far sì che sia snello e univoco per tutti i Paesi aderenti. Dobbiamo quindi eliminare gli ostacoli e le lungaggini burocratiche, promuovere l’efficienza ed incoraggiare l’innovazione, a favore del benessere e della crescita di imprese e cittadini.
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Parola d’ordine: semplificazione!