Abbattimento Pedro, la maggioranza rompe il silenzio con Galli (Pd): “Triste ma giustificabile in nome dell’obiettivo”

SARONNO – Con un lunghissimo intervento su Facebook il consigliere comunale Simone Galli, eletto nelle fila del Pd, interviene sull’abbattimento del cedro Pedro e delle altre 11 piante del cortile del liceo Grassi spiegando come “sia una decisione, seppur per me triste, se presa vagliando i costi/benefici sia giustificabile in nome dell’obiettivo finale”.
Riportiamo tutto l’intervento del consigliere Galli
I lavori che saranno finanziati ed eseguiti dalla Provincia di Varese (proprietaria della scuola) come richiesto e concordato dalla Dirigenza del Liceo Scientifico Statale G.B. Grassi prevedono l’ampliamento di 7 aule e l’adeguamento statico del corpo B; la soluzione progettuale ha quindi analizzato a fondo tutti gli aspetti tecnici e funzionali ed è arrivata all’elaborazione del progetto esecutivo finale dopo un confronto tra gli Enti interessati (Provincia, Comune, Scuola) al fine di trovare una soluzione che porti alla migliore funzionalità e sicurezza dell’impianto, nonché al migliore rapporto costi/benefici, con una attenzione particolare anche verso agli aspetti manutentivi.
Sono state valutate diverse ipotesi di intervento:
Intervento in sopraelevazione del corpo centrale esistente:
Questa soluzione è stata scartata a causa di problematiche di sicurezza collegate alla statica dell’edificio esistente; le indagini svolte hanno infatti evidenziato che le attuali strutture portanti dell’edificio non sono in grado di sopportare i notevoli carichi derivanti da una sopraelevazione.
Assodato quindi che la nuova costruzione poteva essere realizzata solo sul terreno circostante, sono state valutate differenti soluzioni progettuali.
La scuola è lambita dai due tracciati ferroviari e, come riportato nella tavola DdP_04 del Piano di Governo del Territorio (PGT) redatto ai sensi della LR 12/05 in cui sono individuati i vincoli presenti nel territorio del comune di Saronno, nell’area oggetto di intervento sono presenti le fasce di rispetto ferroviario di 30 m misurate dalla rotaia più vicina e perpendicolarmente alla ferrovia, come disposto dall’art. 49, del DPR 11 luglio 1980, n. 753.
L’art. 60 comma 1 del medesimo DPR prevede che la fascia di rispetto ferroviaria rappresenta un vincolo d’inedificabilità relativa con possibilità di edificazione in deroga, mediante riduzione della zona di rispetto solo nei casi in cui “…la sicurezza pubblica, la conservazione delle ferrovie, la natura dei terreni e le particolari circostanze locali lo consentano…”, ed è derogabile solo su parere dell’Autorità preposta alla sua osservanza.
La D.G.R.-16.Marzo-2015-n.-X-3284 stabilisce che le autorizzazioni in deroga devono essere limitate ai soli casi in cui non sia possibile una diverso disposizione planimetrica del fabbricato rispettoso del limite legale dei 30 metri.
A seguito di tutte queste considerazioni e vincoli, è stata individuata come edificabile l’area posta tra l’edificio scolastico e la palestra, in corrispondenza del corpo di collegamento esistente.
E’ stato quindi valutato di realizzare due corpi di fabbrica, uno posto a nord rispetto alla esistente passerella di collegamento e uno posto a sud.
Al fine di rispettare i vincoli legati alle distanze tra pareti finestrate delle aule, la presenza di vie e percorsi di emergenza, e tenendo conto delle esigenze della committenza e della scuola, si é valutato che uno dei due nuovi corpi di fabbrica doveva avere un’estensione maggiore.
L’area posta a Nord (quella tra la palestra e la scuola) non si prestava ad estendere ulteriormente l’ampliamento previsto per le seguenti problematiche:
– Lo spazio risulta confinato dalla presenza della palestra, che ha una estensione maggiore anche in altezza, con conseguenti difficoltà ad inserire corridoi, superfici aero-illuminanti e quindi a gestire gli spazi distributivi.
– Il terreno non ha andamento pianeggiante: estendere ulteriormente il fabbricato in quella zona avrebbe comportato uno sbancamento di grandi dimensioni che, oltre a modificare significativamente la morfologia dell’area, avrebbe comportato anche gli ingenti costi legati alle operazioni di scavo e smaltimento in discarica del terreno di risulta, oltre alle difficoltà di esecuzione dovute alla compresenza delle attività scolastiche svolte nelle immediate vicinanze.
– La costruzione di un terrapieno avrebbe comportato di realizzare delle aule non confortevoli, quasi prive di illuminazione naturale ed arieggiamento, in quanto contigue e “soffocate” da un muro molto alto per contenere la notevole pendenza che va dal corridoio al lato nord.
– L’ampliamento sul lato nord, non avrebbe consentito di rispettare il vincolo di distanza di 12 m tra le superfici finestrate delle aule esistenti e quelle di nuova costruzione (come indicato al punto 3.0.8 nel DM 18 dicembre 1975);
– La presenza di alberature il cui apparato radicale sarebbe stato danneggiato dall’eventuale muro contro-terra.
Per tutti questi motivi la soluzione di prevedere un ampliamento nell’area a verde posta nord è stata scartata.
Si è deciso quindi di realizzare in questa area un solo corpo costituito da 3 aule ed adiacente al camminamento esistente. Il secondo corpo di fabbrica è stato quindi realizzato nell’area posta a sud, che presenta i seguenti importanti vantaggi:
– L’area risulta più ampia, libera dagli edifici esistenti e consente quindi maggiore libertà distributiva; la sagoma della palestra interferisce in minima parte.
– Il lato sud risulta già in parte antropizzato vista l’attuale presenza di un parcheggio e quindi, anche in questo caso, l’impatto sull’area non edificata risulta molto limitato.
– L’area ha una morfologia pianeggiante che richiede minori scavi.
– Possibilità di realizzare superfici finestrate su più lati liberi, garantendo un migliore rapporto aero-illuminante e maggiore salubrità degli ambienti scolastici.
Tutto questo comporta che gli alberi da abbattere sono in tutto 12, di cui solo 4 tutelati dal regolamento comunale del verde vigente.
Il progetto prevede la riqualificazione di tutta l’area pertinenziale prevedendo come opere di compensazione la piantumazione di un numero maggiore rispetto a quello degli alberi abbattuti e non solo di quelli tutelati.
Il cedro deodara e il pino:
Anche considerando un possibile ridimensionamento dell’ampliamento dell’edificio ottenuto riducendo da 4 a 3 le aule nel lato sud, la distanza delle fondazioni della nuova costruzione rispetto al fusto del cedro non garantirebbe in ogni caso la necessaria integrità dell’apparato radicale dell’albero; questo provocherebbe un’instabilità statica della pianta, che si aggraverebbe in caso di eventi meteo sfavorevoli.
Facendo riferimento al tempo di messa a dimora delle due piante di maggiori dimensioni, ovvero il cedro deodara ed il pino, l’esame delle fotografie storiche disponibili sul portale di Regione Lombardia conferma che nel 1954 – ovvero prima della costruzione dell’edificio scolastico – non era presente alcun esemplare arboreo. Anche l’ortofoto del 1975 mostra la presenza dei corpi di fabbrica della scuola, ma non di alberi.
Tutto ciò fa ragionevolmente pensare che le due piante siano state messe a dimora nei tardi anni ’70 e quindi abbiano un’età di circa 45/50 anni.
Le considerazioni fatte da un gruppo di studenti e docenti della scuola e da Ambiente Saronno sono sicuramente condivisibili in linea di principio dalle amministrazioni provinciale e comunale, in quanto hanno pongono una doverosa e condivisibile attenzione sugli aspetti ambientali. Queste considerazioni di principio non tengono però conto degli altri aspetti e dei vincoli specifici appena esposti. Per quanto concerne infine il tema della monumentalità del Cedro Deodara si fa presente che l’elenco degli alberi monumentali istituito dal Decreto 23 ottobre 2014 non contiene questa pianta.
La compensazione ambientale prevista e ulteriormente richiesta dal Comune di Saronno:
Gli alberi abbattuti saranno oggetto di compensazione nella stessa area verde di pertinenza scolastica. Ciò avverrà in gran parte lungo il perimetro del lotto, in modo da creare una barriera visiva e fonoassorbente naturale, un filtro per attutire il rumore della ferrovia, volto a valorizzare l’area verde della scuola. L’abbattimento di 12 piante, di cui solo 4 tutelate dal Regolamento del Verde, sarà compensato da 18 essenze arboree in loco, ovvero saranno messe a dimora nuove piante in un numero pari a 1,5 volte rispetto al numero degli alberi abbattuti. La specie prescelta è il Tilia Cordata. Le nuove piante, particolarmente adatte a resistere ai cambiamenti climatici in corso, avranno una circonferenza del fusto pari a circa 18/20 cm.
Ad integrare in maniera significativa le piantumazioni effettuate in loco, già previste nella misura massima possibile stante le limitate dimensioni del terreno disponibile nella scuola, è stato sviluppato un innovativo progetto verde mai realizzato prima a Saronno, da attuare presso il Centro Diurno Disabili (C.D.D.) che ha visto l’apprezzamento della Direzione dell’Istituto. Tale progetto prevede in maniera preventiva la totale riqualificazione del terreno, oltre a un impianto di irrigazione. Per quanto concerne cespugli, fiori e piante, delle piante arbustive tappezzanti, dei lioriope muscari, la messa di un Osmantus Fragrans adulto, una pianta sempreverde dall’importante e interessante fioritura che fornirà stimoli olfattivi agli ospiti, una Quercia Rossa adulta (Quercus Coccinea esemplare), una Davidia Involucrata esemplare, e un lungo e ricco filare di Ortensie Annabelle che forniranno agli ospiti delle gradevoli e durevoli cromie.
Tutto ciò premesso:
-le verifiche per eventualmente modificare il progetto sono già state eseguite dai progettisti (vedi sopra)
-il bando di gara è già stato assegnato
-salviamo una pianta e diciamo addio all’ampliamento della Scuola?
Io credo che una decisione, seppur per me triste, se presa vagliando i costi/benefici sia giustificabile in nome dell’obiettivo finale.
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Commenti
Quando si torna a votare? Imbarazzanti
Niente da fare , ragazzi , la Natura indietreggia davanti a questo po po di indiscutibili ragioni e regolamenti . Facciamocene una ragione.
Non eravate voi a difendere le piante di via Roma? Stavolta non ci casca nessuno, tutti con Pedro
Giù le mani da Pedro!
Pedro non si tocca !
Su quale profilo facebook ha fatto questo intervento?
Tanto bla bla per dire che così si risparmia ed è più comodo.
Interessante la teoria che il fine giustifica i mezzi…
Già visto in passato
Se la cantano e se la suonano ma qua nessuno è fesso.
Con questo intervento volete ripulirvi la coscienza. Vergogna, siete l amministratore della distruzione dell ambiente.
La compensazione per l’abbattimento sarebbe mettere piante che cresceranno tra 40 anni?
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Gia fatto nel comune limitrofo Solaro abbattimento di un bosco x fare l’ennesimo capannone e messa a dimora di 300 piantine che dopo due anni fanno ancora ridere, ma loro sono green .
Come cambia la necessità o l inutilità di abbattere alberi, costruire palazzi o strade se si è al governo o all’opposizione. Tutti i comitati di cittadini difensori di alberi sani dove sono?
Grazie per la dettagliata e competente spiegazione.
Personalmenteancora una volto riscontro da parte del mondo green solo fanatismo vuoto a perdere. Le 7 aule servono da anni e la pianta tolta sara’ piu’ che adeguatamente compensata da piantumazioni in loco.
Quindi non c’e’ nemmeno nulla di cui essere tristi.
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Adelante Pedro
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In effetti, triste è leggere questo commento.
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I salva via roma della sinistra radical chic invece vanno bene? Soete una contraddizione
In pratica tra i costi/benefici l’albero, con la sua presenza, la sua vita, le sue funzioni tanto naturali quanto paesaggistiche, non viene calcolato da questo consigliere… che magari ha lottato per i bagolari di via Roma.
Ce ne ricorderemo.