Visto da Varese: Milano-Cortina, voglia di olimpiade sulle Prealpi

di EZIO MOTTERLE
È una delle numerose città che verranno a trovarsi lungo la direttrice Milano-Cortina su cui fra tre anni si celebrerà l’olimpiade invernale 2026. Ma Varese già vive il grande evento con l’obiettivo di esserne protagonista, ottimizzando anzitutto i brillanti risultati ottenuti negli ultimi anni sul piano sportivo internazionale ospitando competizioni mondiali, dal ciclismo al canottaggio. Fiore all’occhiello del “sogno olimpico” varesino l’hockey su ghiaccio e le discipline che gli fanno da corona, punti di riferimento il palaghiaccio di via Albani ristrutturato di recente e – si spera – il nuovissimo Centro tecnico federale che potrebbe nascere o attiguo all’ippodromo delle Bettole o nell’area delle Fontanelle di Vedano Olona. Ma ferma restando la massima disponibilità del territorio ad accogliere altre gare o allenamenti nell’ampio ventaglio delle competizioni invernali a cinque cerchi, Varese conta anche su un altro jolly, la presenza sul suo territorio del maxi-scalo di Malpensa, autentica “porta mondiale” di accesso all’olimpiade per tutto il vasto popolo di partecipanti, dagli atleti ai tifosi. E se sul piano strettamente geografico la collocazione di Varese vale come molte altre, la vicinanza dell’aeroporto assicura a città e provincia la possibilità di giocare un ruolo autonomo di primissimo piano nella manifestazione, fino a “trascinare” un pezzo di olimpiade nella terra dei laghi alle pendici delle Prealpi. Senza contare i piani per lo sviluppo di una nuova mobilità aerea a corto raggio che proprio con base a Malpensa potrebbe caratterizzare numerosi spostamenti sull’asse Milano-Cortina, agevolati anche da nuovi collegamenti stradali. Il Varesotto è pronto e già offre consenso unanime a cogliere l’irripetibile occasione. Come avvenne per Expo 2015, ma stavolta con ulteriori possibilità di arricchire il territorio di infrastrutture destinate a consolidare l’immagine di una provincia dall’eccezionale vocazione alla pratica sportiva e al movimento turistico che essa è in grado di generare, valorizzando un patrimonio naturale, economico e culturale ideale per accogliere visitatori di tutto il mondo. Atterrando d’altra parte nel cuore della brughiera, dall’area di Varese migliaia di persone dirette ai Giochi ci passeranno comunque. Non resterebbe che convincerli a fermarsi qualche giorno. Per poi ritornare.
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Commenti
Aspetto la domenica per leggere Ezio Motterle. Si potrebbe averlo anche a metà settimana?
AF