Consiglio comunale aperto Cpm: che fine farà il gas a Caronno?

CARONNO PERTUSELLA – Dopo la richiesta di consiglio comunale aperto presentata da Lega, Fratelli d’Italia, lista cittadina e Forza Italia sul tema della vendita della Caronno Pertusella metano, ecco un riassunto proposto da Fratelli di Italia, uscito già sul giornalino comunale. Riceviamo e pubblichiamo il testo integrale.
Cari concittadini. Nel Consiglio Comunale di maggio, il sindaco ha definitivamente comunicato che entro un mese completerà l’iter per la vendita della nostra Caronno Pertusella Metano. Purtroppo non siamo riusciti a portare l’Amministrazione a più sagge decisioni. In questo numero vogliamo ripercorrere le tappe che hanno condotto a questa scelta incomprensibile. Nel dicembre 2020, l’Amministrazione ha venduto il 49% della municipalizzata (con regolare bando) alla Canarbino Spa. Scelta non del tutto condivisa, ma che poteva essere letta in ottica di miglioramento e sviluppo, considerata l’alta esperienza del partner, nel campo “energia” (quindi
non solo “metano”). All’atto della vendita, veniva anche concordato un “patto d’opzione” tra i contraenti della durata di 3 anni, nel senso che, in caso di vendita, l’acquirente sarebbe stata la controparte ad un valore già calcolabile attraverso una formula stabilita.
Dobbiamo inoltre fare la doverosa precisazione che la nostra municipalizzata in questi ultimi anni, ha sempre garantito un’entrata annua nelle casse comunali di circa 100.000€, subito spendibili senza vincoli. Fin qui, tutto chiaro.
Arriviamo ai giorni nostri. Nell’ottobre 2022 il fornitore di metano (Hb Trading Spa) ci ha chiesto urgentemente una garanzia (€ 3.000.000 per ciascun socio) a causa del forte aumento del gas naturale, arrivato a circa € 300/mwh. Dobbiamo dire che Hb Trading è controllata per una grossa quota azionaria dal nostro socio Canarbino Spa (tutto assolutamente legale), pertanto ci aspettavamo un “trattamento di favore”; ma ci è stato spiegato che la prassi era uguale per tutti.
Il Sindaco ha quindi convocato il Consiglio Comunale per approvare il rilascio della garanzia, salvo poi annullare tutto il giorno seguente, indicando come il Comune non potesse dare garanzie per la municipalizzata, potendo invece approvare un aumento di capitale sociale (scelta da noi sollecitata) per fare in modo che la società stessa chiedesse direttamente una fidejussione. Esce quindi sulla stampa una sua intervista dal titolo “Comune pronto a ricapitalizzare la Cpm” . A questo punto il colpo di scena: a seguito dell’indecisione di alcuni Consiglieri di maggioranza, l’Amministrazione svolta completamente verso la vendita societaria (al socio, rientrando nei 3 anni del patto d’opzione) e convoca per il 10 novembre 2022 un Consiglio Comunale per la vendita, uscendo con una nuova intervista dal titolo “Il comune vende la Cpm”, dichiarando: “c’è chi rischierebbe per fornire un servizio e mantenere un patrimonio e chi, invece, non se la sente.” In questa frase, tristemente constatiamo tutta l’inadeguatezza di questa Amministrazione.
A questo punto i gruppi di opposizione, chiedono il rinvio del punto. Il Sindaco respinge la richiesta, ma la “accoglie” nelle ultime ore per problemi nel calcolo del valore della vendita. E’ infatti emerso come la formula prestabilita per il calcolo del valore di vendita, si prestasse a due interpretazioni differenti: la Canarbino Spa propendeva, ovviamente, per quella inferiore. I mesi seguenti sono trascorsi tra valutazioni e perizie varie per giungere al valore concordato tra le parti (che, ad oggi, non ci è ancora stato comunicato).
Nel frattempo il prezzo del gas naturale ha continuato a scendere (e, di conseguenza anche l’eventuale garanzia!), per giungere, nel momento in cui scriviamo a € 24/MWh: meno 92% dal picco considerato “pericoloso”. In questo periodo, l’Amministrazione ha costantemente respinto le nostre richieste di fermare la vendita. Proprio questo atteggiamento ci porta alla definizione della nostra sinistra anomala:
– Oltre all’aspetto economico (Cpm mai in difficoltà e sempre portatrice di utili), si sta trascurando l’aspetto sociale: acqua (già persa) e metano sono due servizi primari e irrinunciabili. Essi dovrebbero essere, per logica, gestiti dalla parte pubblica. Hanno poco senso le affermazioni del Sindaco (“il metano non sarà più usato”): ora è indispensabile. E lo sarà per almeno 15 anni. Nel frattempo la Cpm dovrà adeguarsi al mondo dell’energia.
– sicuramente l’Amministrazione vorrà “fare cassa” ma, in questo momento di grandi disponibilità derivanti dal Pnrr, riteniamo la scelta un’assurdità. Soprattutto perché “vendono la gallina, e si stanno già lamentando per la mancanza di uova”.
– Il Sindaco dice di voler sostituire la Cpm con la Comunità Energetica, ma sono due realtà differenti che possono coesistere. Per queste considerazioni, e molte altre, riteniamo gravemente dannosa la scelta dell’Amministrazione e cercheremo di cambiare le sorti della municipalizzata durante il prossimo Consiglio Comunale.
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