Blocco studentesco manda un messaggio a Zerocalcare: “Questo mondo non vi renderà cattivi… di sicuro più ricchi!”
ROMA – BUSTO ARSIZIO – SARONNO “Dai muri di Tor Sta Ceppa un messaggio chiaro a Zerocalcare: hai fatto i soldi ma non farci la morale sembra dire il Secco che stringendo il suo gelato dice “A me non me ne frega un cazzo, annamo a pija i sordi?”.
Inizia così la nota di Blocco Studentesco in merito all’ultima produzione di Zerocalcare con Netflix.
“Già, perché oltre le crisi di coscienza di Zerocalcare che odia se stesso per aver fatto successo con un prodotto Netflix ed aver trasformato il ribellismo antifascista in un prodotto d’intrattenimento per famiglie, c’è proprio quel mondo “ribelle” che non perde occasione per intascare soldi, fondi e finanziamenti all’ombra del suo successo: dallo Spin Time al Porto Fluviale, i fondi a pioggia sui centri sociali è solo l’ennesima dimostrazione di chi è funzionale al sistema e chi no”
“Quest’azione goliardica – dichiara il Blocco Studentesco – vuole ricordare a tutti quanto costa la credibilità: quella della galassia antifascista è andata a farsi benedire con lo “Zero-verse”, quando cioè la militanza, le lotte e la strada sono diventate una macchietta ed uno sfondo per le sue dis-avventure, le sue sedute d’auto analisi, le sue confessioni in una questura…”.
“Per chi fa politica su Netflix – continua la nota – lanciando versioni sbagliate dei fatti ma senza il contraddittorio che le strade sono solite offrire, abbiamo solo pietà. L’antifascismo ammanicato con il sistema è invece una bestia da combattere senza tregua, perché dietro la facciata “partigiana” si nasconde la più bieca speculazione affarista”.
“La politica si fa su strada – conclude il movimento – con le proprie forze e soprattutto con il proprio autofinanziamento, non piangendo miseria sui grandi canali. Invitiamo tutti i giovani e gli studenti a riflettere sul valore delle azioni e a smascherare questi prodotti del sistema che si spacciano per ribelli”.
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Commenti
Esatto, comunisti col rolex. La classe operaia adessi va in paradiso con lo smartphone in tasca e l abbecedario colore arcobaleno.
Questa manifestazione è una porcata, a parte che Zero è perfettamente conscio del disagio proprio di aver fatto fortuna con la propria arte a discapito degli amici che non ce l’hanno fatta (lo ha dichiarato), ma a meno che uno non vive d’aria, ad una certa uno deve guardagnare per vivere. Basta con l’idea che per essere comunisti/antifascisti bisogni rifiutare i mezzi del capitale, perché la lotta nel non piegarsi, nel non snaturarsi, nel rimanere fedeli alla linea, non nel rinunciare al pane; quello non essere ribelli, ma essere coglioni.
Ma poi lui nasce totalmente autoprodotto. Poi senza cambiare nulla del suo stile e del suo messaggio ha ottenuto carta bianca da editori e produttori perché ha fatto i numeri
A rendere il mondo più cattivo ci pensano quelli come voi che hanno l’odio come principale caratteristica
Voi antifa usate uno strumento digitale monopolista di stampo capitalista per i vs comunicati, vero?
Tristezza infinita vedere giovani ispirarsi a ideologie violente e autoritarie, la speranza e che siano veramente pochi