Visto da Varese: Pasqua e ponti di primavera, chi parte e chi resta

di EZIO MOTTERLE
Non c’è incertezza economica o sociale che tenga, voltate ormai le spalle agli anni oscuri della pandemia. Con la Pasqua 2023 ricomincia alla grande la corsa ai festosi ponti di primavera, da prolungare il più possibile per agguantare le sospirate vacanze estive che già occhieggiano all’orizzonte. Facile ovviamente giustificare, in tempi comunque accompagn
ati da continue emergenze, il desiderio diffuso di una pausa di relax, fosse pure segnata da altri problemi a cominciare – per i più – da quello del portafoglio. Partiti o in partenza secondo le stime almeno un quarto dei varesini, quota in media con l’andamento nazionale fotografato dalla rassicurante sequenza di statistiche dettagiate, ancorché difficili da verificare. Mare in testa alle mete, montagna al secondo posto. Poi al solito città d’arte, rientri al paese, località esotiche dove l’estate non finisce mai. Budget ridotti per quanto possibile, auto in forte riscoperta ma treni e aerei (vedi Malpensa) in grande recupero. Per il Varesotto anche forte attesa di un turismo in entrata che raccoglie i frutti di una promozione curata a lungo per attrarre visitatori anzitutto attorno ai laghi, da riscoprire grazie ai numerosi interventi che ne stanno favorendo il ritorno alla balneabilità. Mobilitazione generale per tutta la filiera di un business che guarda sempre più agli ospiti stranieri con crescente propensione a vacanze più lunghe. Senza contare che proprio Pasqua e soprattutto Pasquetta rappresentano da sempre un momento ideale per il Varesotto ricco di opportunità per le tradizionali gite fuori porta. Dalla cultura allo sport all’enogastronomia, sono centinaia le mete ideali sia per un soggiorno prenotato da lontano che per una scampagnata mordi e fuggi di giornata, in grado di supplire alla mancata partenza per quella maggioranza che comunque – ponte o non ponte – il vero viaggio anche stavolta lo dovrà rimandare. Per non dire di chi alla fine, fatti quattro conti, finirà per concludere che tutto sommato – visto anche il meteo che per ora non aiuta granché – è meglio riassettare il caro vecchio divano, registrando assonnati e possibilmente satolli quel diluvio di numeri su chi se ne va invece a spasso per il mondo. Buona Pasqua.
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