Aumento Irpef e Imu, Azione: “Si poteva evitare? Forse è la scelta più semplice. Non la migliore”

SARONNO – “La Giunta ha deliberato a fine novembre le proposte relative al bilancio di previsione 2023, che dovranno essere approvate nel prossimo Consiglio Comunale. Tra queste, alcune in particolare riguardano da vicino le “tasche dei saronnesi”.
Inizia così la nota di Azione Saronno in merito all’aumento della tassazione comunale che sarà discusso nel prossimo consiglio comunale.
“È stato previsto un aumento dell’Imu per alcune tipologie di locazioni a canone concordato, per le proprietà degli istituti case popolari e per le unità concesse in comodato d’uso ai parenti di I grado, allo scopo (citiamo dalla delibera) “di fronteggiare le molteplici situazioni che si sono venute a verificare, quali in primis la ripresa a regime delle attività e dei servizi a valle delle ‘riaperture’ post covid, mantenendo tuttavia tutti gli accorgimenti del caso e la crescita esponenziale dei costi dell’energia”;
È stato previsto anche un aumento dell’addizionale comunale Irpef per i redditi superiori a 15 mila euro, considerata (citiamo dalla delibera) “la necessità di garantire gli equilibri di bilancio tra entrate e spese, nonché di mantenere, pur nell’attuale grave contesto economico, i servizi essenziali erogati dal Comune alla cittadinanza, soprattutto in considerazione delle persone più in difficoltà”.
È vero che il Governo non sembra intenzionato a stanziare risorse che aiutino gli enti locali ad affrontare i maggiori costi energetici. Vero è anche che lo stesso Governo ha proposto una manovra economica che poco si ispira ai principi della progressività fiscale previsti dalla Costituzione e che accentua le disuguaglianze.
L’assessore al Bilancio Mimmo D’Amato ha quindi dichiarato che è stato necessario adottare una “manovra di armonizzazione sui tributi che punta, in una fase di crisi sociale ed economica, ad aiutare ancora di più le famiglie in difficoltà, le più colpite da questa situazione generata anche dall’incrocio terribile tra la pandemia e la guerra”.
Ma la proposta della Giunta, con l’intento certamente meritevole di aumentare la fascia di esenzione da 10 a 15 mila euro, prevede aumenti dell’addizionale Irpef che vanno a colpire con incrementi di oltre il 35% le fasce di reddito tra i 28 e 50 mila euro, e con incrementi di oltre il 30% le fasce oltre i 50 mila euro. Inoltre, l’aumento dell’Imu rischia di scaricarsi in gran parte sulle famiglie in affitto, con il possibile ritorno al mercato libero degli affitti rispetto a quelli a canone concordato.
Ci chiediamo se non fosse possibile evitare o mitigare tale nuovo prelievo, anche considerando gli effetti dell’inflazione, che comporta un aumento automatico di tutti i costi per una famiglia nella media. Non si sarebbe potuto incidere maggiormente sulla revisione dei costi dell’ente locale o investire preventivamente risorse sul contenimento strutturale della spesa energetica, almeno per quanto riguarda gli edifici pubblici? Il timore è che la scelta operata sia stata la più semplice, ma non per questo la migliore.
È attivo il servizio di notizie in tempo reale tramite Whatasapp e Telegram de ilSaronno.
Per Whatsapp aggiungere il numero + 39 3202734048 alla propria rubrica ed inviare allo stesso numero il messaggio “notizie on”
Per Telegram cercare il canale @ilsaronnobn o cliccare su https://t.me/ilsaronnobn
C’è anche la newsletter: clicca qui per info e iscrizione
Lascia un commento
Commenti
Fare quattro conti, per esempio:
18.000 +12,60
25.000 +17,40
35.000 +19,50
45.000 +76,50
55.000 + 107,50
100.000 + 190,00
150.000 +285,00
Uno che ha un reddito di 18k l’anno pagherà 1 euro in più al mese.
Uno con 25k circa 1,5 euro al mese
Uno con 35k circa 1,75 euro al mese…
Chi guadagna 100k o 150k può permettersi di pagare 16 o 18 euro in più al mese.
Sarebbe questa la stangata?
-
Caro anonimo, nel 2021 pagavo 340€; dall’anno prossimo sarò a 520€.
Sono 180€ in più all’anno. A casa mia non sono pochi.
Premesso che fare i conti in tasca agli altri è sempre comodo, ma inopportuno, stiamo parlando di un aumento di oltre il 50% in due anni. Per lei è risibile? A casa mia, no.
Concludo dicendo che sono felice di pagare le tasse quando queste si riflettono in servizi migliori, città più curata, ecc. Qui non mi ritrovo di certo.
Confido nella saggezza del Sig. Gilli per bloccare questa cosa in un momento economicamente tragico.
Nessuno che considera che c’è già stata un’armonizzazione nel 2022.
Per cui, chi nel 2021 pagava 0,48 adesso paga 0,80…
Vediamo se così è chiaro:
da a 2020 2022 2023 delta%23su20
00000 10000 0,00 0,00 0,00
10001 15000 0,40 0,40 0,00
15001 28000 0,43 0,43 0,50 16%
28001 50000 0,48 0,48 0,65 35%
50001 55000 0,48 0,61 0,80 67%
55001 75000 0,53 0,61 0,80 51%
75001 infinito 0,65 0,61 0,80 23%