Visto da Varese: Natale nel segno della tradizione. O quasi

di EZIO MOTTERLE
Il meteo ha rapidamente guadagnato i caratteri tipici di stagione, il primo ponte di dicembre si chiude oggi all’insegna della voglia soddisfatta di vacanza, fioccano prenotazioni e progetti per i viaggi delle feste di fine anno, luci colorate occhieggiano un po’ ovunque offrendo anche attrazioni spettacolari, è iniziata pur con qualche incertezza la tradizionale corsa ai regali mentre i carrelli della spesa si riempiono tra una folla di consumatori alla faccia dell’inflazione a due cifre e del virus che non muore. Tanto tuonò, insomma, che non piovve, invertendo il celebre detto. E stavolta non è questione di siccità, benchè le piogge finalmente arrivate non abbiano ancora cancellato i lunghi mesi di emergenza climatica. C’è invece la netta sensazione che fatte le dovute eccezioni il Natale anche quest’anno finirà per rispettare tutto sommato la tradizione, che insomma le previsioni catastrofiche stiano facendo i conti con un sopravvenuto buonsenso generale in grado alla fine di superarle, cancellando il proverbiale secchio d’acqua “scaccia-tuoni” di socratica memoria. Chi appena può, e l’impressione è che in tanti possano, organizza insomma giornate di svago e ci investe la massima disponibilità economica, contando anche sulla minore incidenza di tutti i problemi legati a una pandemia avviata finalmente, così almeno pare, verso i titoli di coda. Difficile ovviamente fare previsioni numeriche anche se si stima che la gran maggioranza dei varesini vivrà un Natale sostanzialmente come d’abitudine, con largo spazio anche alla dovuta spiritualità, e buona parte subito dopo raggiungerà mete vicine e lontane. Certo, pesano in prospettiva i dati su un’economia segnata dai problemi del costo energetico per famiglie ed imprese, il potere d’acquisto resta fortemente condizionato, ma i lunghi mesi di allarme hanno consentito un po’ a tutti di organizzarsi con le opportune restrizioni in vista di un temporale che si spera appunto non devastante come in molti avevano ipotizzato, e che comunque al momento pare scongiurato da qualche accorgimento per evitare il peggio, foss’anche con qualche dose di sano fatalismo. L’immagine che almeno le aree a più elevato benessere consegnano è dunque quella di un periodo di festività tra persistenti incertezze e mugugni, ma tutto sommato accompagnato da una sufficiente serenità.Visti da Varese i tuoni ci sono stati, hanno fatto paura e ancora ne fanno, ma resta la concreta speranza che almeno per ora non arrivi la pioggia. Quella metaforica, s’intende.