Mozione sull’incarico alla moglie dell’assessore secretata: strategia salva-maggioranza o sciatteria?

l’editoriale di Sara Giudici
SARONNO – Domande, tante domande. Sono quelle che sono rimaste in testa a chi martedì sera ha seguito il consiglio comunale cittadino e in particolare l’insolito epilogo della mozione sull’incarico assegnato alla moglie dell’assessore D’Amato. In sostanza prima dell’inizio del dibattito su input della consigliere comunale Francesca Rufini il presidente Pierluigi Gilli, sentito il parere del segretario , ha secretato la discussione della mozione. Mentre il pubblico veniva invitato ad uscire Obiettivo Saronno ha ritirato la mozione.
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La prima domanda è la più importante “perchè la decisione di secretare il dibattito non è stata presa di conferenza capigruppo o comunque prima della seduta”? Considerando improbabile che la consigliera comunale Rufini abbia scoperto l’articolo 43 del regolamento nel corso della serata viene da chiedersi il perchè la segretezza non sia stata discussa e decisa prima. Forse si voleva un confronto in consiglio comunale? Ripensandoci la consigliera ha parlato anche “dell’opportunità di fare comunque un dibattito pubblico” e quindi probabilmente il dubbio c’era. Eppure dibattito e votazione non ci sono stati.
Questo è il secondo punto. Il presidente Gilli ha parlato di “buchi nel regolamento, di articoli poco chiari e di punti che non chiariscono chi deve decidere” eppure con un paio di ottimi equilibrismi lui decide. In consiglio. Senza dibattito e senza votazione. Contrariamente a quanto fatto in passato quando a fronte dei “problemi del regolamento” ha chiesto all’assemblea di esprimersi. Certo aprire il dibattito sulla decisione avrebbe portato ad un lungo confronto (magari anche a quelle dichiarazioni che avrebbero potuto portare a conseguenze penali e che si volevano evitare per tutelare i consiglieri) ma perchè non fare almeno una votazione per alzata di mano?
A pensar male si fa peccato ma, come diceva qualcuno, si indovina e quindi la prima risposta che viene in mente è che forse non c’era la certezza che si alzassero tutte le tredici mani necessarie a superare l’impasse. E quindi si torna al punto di partenza perchè non secretarla in conferenza capigruppi dove è più difficile ritrovarsi con franchi tiratori? Forse, continuiamo a pensar male, perchè quando si è fatta la capigruppo si voleva che la vicenda arrivasse in consiglio comunale? O magari perchè i tanti maldipancia della maggioranza del sindaco Augusto Airoldi sulla vicenda non sono del tutto sopiti e si temavano rappresaglie a fronte di un vigoroso colpo di spugna sulla vicenda?
Sono domande da tesi complottiste, si dirà. Forse ma che sono sorte spontanee, come si diceva in tv, assistendo alla seduta.
Ma forse la lettura è più semplice.
Forse è stato l’ennesimo caso di sciatteria. Forse l’Amministrazione si è accorta all’ultimo che era opportuno secretare la seduta. Forse non ha avuto la dovuta attenzione per le persone coinvolte (l’assessore e i consiglieri che ieri sera si diceva di voler tutelare) e per il rispetto delle regole. Del resto il segretario non ha avuto dubbi sul fatto che la seduta dovesse essere segreta quindi, viene da pensare che, su questo tema, nessuno l’abbia interpellata. E allora con un po’ di approssimazione e improvvisazione, si è corsi ai ripari sperando di salvare capra e cavoli (evitare ulteriori imbarazzi alla maggioranza e all’amministrazione e evitare accuse di mancata trasparenza) presentando la seduta segreta come frutto di un dubbio, di uno scrupolo dell’ultimo minuto.
Nelle prossime ore si susseguiranno comunicati stampa, letture e analisi. Ci saranno prese di posizioni e chiarimenti. Forse arriveranno le risposte. Sicuramente resterà l’ennesima brutta pagina del consiglio comunale saronnese che ne esce, ancora volta, umiliato e sfilito. Cornuto e mazziato, si potrebbe riassumere.
(foto archivio)
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Commenti
Un regolamento di pongo : non viene rivisto, nonostante le pantomime in ogni consiglio, perché così torna comodo quando lo si deve adattare a piacere per aggiustare e puntellare la traballante giunta. Dovete vergognarvi per come vi prendete gioco dei cittadini, che a torto o a ragione meritano di essere rappresentati da persone che conducano in modo corretto e onesto la città.
I ns dipendenti ( la giunta perché questo sono dipendenti) hanno buttato tutto nel cestino perché per loro siamo sudditi non Cittadini
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Della serie scandalizzarsi a comando: 4 milioni persi per la Rodari ok, 807€ DIMISSIONI!!! Continuate così OS
Pensavo che avessero toccato il fondo i vicini solaresi.
Una bella lotta invece.
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Stesso colore
Sig.ra Giudici, a me invece viene un’altra domanda: perchè quelli di Ob Saronno vanno in consiglio comunale e poi non discutono la mozione da loro stessi presentata (anche a porte chiuse che c’è di male) ?
Sono stati votati per rappresentare i cittadini in consiglio comunale CON, o SENZA visibilità pubblica.
Che delusione!!!!!
Sciatteria è pubblicare quotidianamente “articoli” con errori grammaticali, sintattici e strafalcioni vari di prima mattina, scritti senza poi prendersi la briga di rileggerli almeno una volta
Squallore
Diciamo improvvisazione da parte di tutti. Obb Saronno che presenta una mozione che per contenuti (privacy) non puo’ essere letta in un consiglio pubblico. Ma anche chi e’ maggioranza che si pone la domanda solo a 5 minuti dal discuterne… Gilli costretto ad annaspare surfando nelle righe del regolamento.
Ancora piu’ triste che Obb Saronno, una volta deciso che se ne puo’ discutere solo a “porte chiuse”, ritiri la mozione, evidentemente non gli interessava discuterne e votarla, ma solo fare un po’ di “recital” in diretta su Civicam…
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gentile anonimo che non si firma,
Obiettivo Saronno ha presentato la mozione per fare chiarezza di fronte ai cittadini su ciò che è successo, se far si che la discussione su un tema che riguarda soldi pubblici sia sotto gli occhi dei cittadini, per lei è fare recital, si volevamo fare un recital e quindi non ha senso fare un recital a porte chiuse (evidenzio che se il consiglio è secretato poi non si può parlaredi ciò che c’è stato dentro e quindi si censura tutto).
Detto ciò se ci fosse stato un reale problema legale il segretario generale avrebbe dovuto dare un parere alla capigruppo preventivamente, come di suo dovere, ciò non è stato fatto.-
Staccate la spina! Perché siete ancora lì?
Tanto questo nn è un recital e’ una farsa … -
Soldi pubblici: 807€.
Mettiamo le cifre reali e, improvvisamente, il suo commento scompare.
Ricordiamoci i 4 milioni.
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Dubbi di un’ascoltatrice on line: ma non dovrebbe essere il presidente del consiglio, assistito dal segretario comunale, a predisporre a regola d’arte l’ordine del giorno del consiglio comunale? Non dovrebbe conoscere a memoria il regolamento? Ai due non sarebbero dovuti venire dubbi sulla seduta pubblica? L’articolo, ascoltato in lettura, mi è parso chiaro. Non poteva,esserci seduta pubblica. A parte le dietrologie di Giudici, perennemente in cerca del sangue cheDubbi di un’ascoltatrice on line: ma non dovrebbe essere il presidente del consiglio, assistito dal segretario comunale, a predisporre a regola d’arte l’ordine del giorno del consiglio comunale? Non dovrebbe conoscere a memoria il regolamento? Ai due non sarebbero dovuti venire dubbi sulla seduta pubblica? L’articolo, ascoltato in lettura, mi è parso chiaro. Non poteva,esserci seduta pubblica. A parte le dietrologie di Giudici, perennemente in cerca del sangue che secondo lei scorre a fiumi nelle file della maggioranza (in singolare sintonia con quanto affermato da Amadio e Fagioli), a me pare che la brutta figura l’abbia fatta Gilli. Patetici, come al solito, i consiglieri di OS.
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Il signor Gilli non si fa una ragione di aver fatto ormai il suo tempo.
Un vero peccato per Saronno, città con tante possibilità inespresse ma sempre in affanno e persa in beghe e pettegolezzi dentro e fuori il palazzo comunale. -
gentile anonimo che non si firma, la mozione è pubblica e non contiene nessun dato sensibile alla privacy, il lavoro della dott.ssa essendo nel pubblico è ritrovabile sul sito del comune in cui lavora nella sezione trasparenza e il fatto che sia parte del direttivo del pd si ritrova, fino a prova contraria, nei comunicati stampa.
Detto ciò il segretario, se ci fosse un reale problema legale o se avesse pensato che il consiglio dovesse venire secretato, avrebbe dovuto farlo preventivamente alla conferenza dei capigruppi, come da suo ruolo e dovere, se ciò non è stato fatto vuol dire che ciò non sussisteva.